Chiesa di San Frediano in Cestello

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La Chiesa di San Frediano in Cestello, situata nell’Oltrarno fiorentino, è un esempio affascinante di architettura barocca. La sua storia risale al 1450, quando fu costruita una chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli per le suore carmelitane. Questa comunità religiosa fu particolarmente influente, ospitando figure mistiche come Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, famosa per le sue visioni estatiche. Nel 1628, le monache carmelitane si trasferirono, scambiando il loro monastero con i monaci cistercensi di Borgo Pinti, e il complesso divenne noto come “Cestello Nuovo”. I monaci cistercensi, sentendo la necessità di un rinnovamento, commissionarono la ricostruzione della chiesa all’architetto Gherardo Silvani. Sebbene Silvani morì nel 1675, il suo progetto fu portato avanti e completato da Giulio Cerruti e Antonio Maria Ferri. La chiesa fu riorientata verso l’Arno, e nel 1689 la cupola, affrescata da Antonio Domenico Gabbiani con scene della gloria della Maddalena, fu terminata. La decorazione interna, caratterizzata da stucchi e pitture sei-settecentesche, rende omaggio a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, con opere come “L’Estasi della Santa” di Giovanni Camillo Sagrestani.Nel 1783, la chiesa divenne una parrocchia e il monastero fu soppresso. Gli edifici monastici furono convertiti nel Seminario arcivescovile, che rimane attivo ancora oggi. Questo seminario è noto per la sua biblioteca ricca di antichi codici medievali, tra cui il famoso Codice Rustici. La chiesa attuale, chiamata San Frediano in Cestello dal 1798, deve il suo nome a una vecchia chiesa di San Frediano demolita nel XVIII secolo.San Frediano in Cestello vanta anche una notevole collezione di opere d’arte. La parete destra del transetto ospita una tela di Francesco Curradi, “Madonna in gloria e santi”, mentre un’altra grande pala, “Crocifissione con i santi e il Martirio di San Lorenzo” di Jacopo del Sellaio, proviene dalla vecchia chiesa. La cappella di San Bernardo custodisce la “Madonna del sorriso”, una statua lignea del XIII-XIV secolo, circondata da affreschi di Pier Dandini che rappresentano episodi della vita di San Bernardo di Chiaravalle.Il complesso della chiesa conserva anche strutture del primitivo convento di Santa Maria degli Angeli, tra cui due chiostri. Il primo chiostro, con al centro la statua di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi di Antonio Montauti e una scultura di San Bernardo di Chiaravalle che calpesta il demonio di Giuseppe Piamontini, è un’oasi di pace e spiritualità. Il secondo chiostro, realizzato da Gherardo e Pierfrancesco Silvani, mantiene l’eleganza rinascimentale.Un’ulteriore attrazione è l’ex refettorio, ora aula magna del seminario, che ospita il grande affresco di Bernardino Poccetti, “Cena di Gesù dopo il digiuno nel deserto”. Questa rappresentazione offre una variante tematica rispetto alla tradizionale Ultima Cena, arricchendo il patrimonio artistico della chiesa.La chiesa, che domina piazza di Cestello con la sua cupola e il campanile, è un punto di riferimento nel quartiere di San Frediano, un’area storicamente caratterizzata da un’atmosfera vivace e popolare. Il barocco severo dell’architettura di San Frediano in Cestello riflette un’epoca di profondi cambiamenti religiosi e sociali, testimoniando la storia di una comunità devota e le trasformazioni urbanistiche di Firenze.
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