Chiesa di Santa Chiara (Napoli)

Europa,
Italia,
citta,
San Giuseppe
La Basilica di Santa Chiara a Napoli è un monumento di grande importanza storica e artistica, essendo uno degli esempi più significativi di architettura gotica angioina della città. Fu voluta da Roberto d’Angiò e sua moglie Sancia di Maiorca, che nel 1310 commissionarono la costruzione dell’edificio all’architetto Gagliardo Primario. La basilica fu completata nel 1330 e consacrata nel 1341, diventando rapidamente uno dei principali luoghi di culto della città.L’esterno della basilica è caratterizzato da una facciata gotica con un grande portale del XIV secolo, sormontato da un rosone reintegrato dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La facciata presenta una struttura a capanna preceduta da un pronao a tre arcate ogivali. Alla sinistra della chiesa si erge la torre campanaria trecentesca, completata solo nel XVII secolo, che si distingue per la sua pianta quadrata e i suoi tre ordini separati da cornicioni marmorei. L’interno della basilica è imponente, con una navata unica lunga circa 130 metri e larga 40. La navata, coperta a botte, è priva di transetto e presenta dieci cappelle per lato, sormontate da una tribuna continua con bifore e trifore. Tra le opere d’arte più importanti conservate all’interno, vi sono gli affreschi di Luigi Garzi e Paolo De Matteis nella cupola, nonché le decorazioni settecentesche di Ferdinando Fuga, che includono un pavimento marmoreo con decorazioni che sopravvissero ai bombardamenti della guerra. La zona presbiteriale ospita il sepolcro di Roberto d’Angiò, realizzato dai fratelli Bertini, e numerosi altri monumenti funebri di nobili famiglie napoletane. Sul lato sinistro della controfacciata si trova il sepolcro di Agnese e Clemenza di Durazzo, opera di un ignoto scultore del primo Quattrocento. Al lato destro, invece, è visibile il monumento funebre ad Antonio Penna, realizzato da Antonio Baboccio da Piperno. Oltre alla basilica, il complesso di Santa Chiara comprende un vasto monastero con quattro chiostri monumentali, una biblioteca con circa 50.000 volumi, una vasta area archeologica e il Museo dell’Opera. Tra questi chiostri, il più famoso è il chiostro maiolicato delle Clarisse, decorato con maioliche settecentesche di Giuseppe e Donato Massa e affreschi seicenteschi che rappresentano Santi, Allegorie e Scene dell’Antico Testamento. Il monastero ha avuto una storia tumultuosa, essendo stato danneggiato gravemente durante la Seconda Guerra Mondiale. Un bombardamento nel 1943 distrusse parte degli interni e molti affreschi, tra cui quelli di Giotto. I lavori di restauro, iniziati subito dopo la guerra e terminati nel 1953, hanno riportato la chiesa al suo aspetto originario trecentesco, omettendo le aggiunte barocche del Settecento. La chiesa è stata testimone di eventi storici significativi, come la consegna del vessillo pontificio a Don Giovanni d’Austria da parte di Papa Pio V prima della battaglia di Lepanto nel 1571. Nel XVII secolo, la chiesa fu ampiamente ristrutturata in stile barocco da Domenico Antonio Vaccaro e Gaetano Buonocore, con opere di Francesco De Mura, Sebastiano Conca e Giuseppe Bonito.
Leggi Tutto