Basilica di Maria Ausiliatrice
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Il Santuario di Maria Ausiliatrice a Torino è uno dei luoghi di culto più significativi e simbolici della città, strettamente legato alla figura di San Giovanni Bosco e alla missione educativa dei Salesiani. La costruzione del santuario fu fortemente voluta da Don Bosco, che dedicò l’edificio alla Vergine Maria sotto il titolo di “Aiuto dei Cristiani”. I lavori iniziarono nel 1865 su progetto dell’architetto Antonio Spezia e furono completati nel 1868.
Il santuario sorge nel quartiere Valdocco, un’area storicamente legata all’opera di Don Bosco, che qui fondò il primo oratorio per l’educazione e il sostegno dei ragazzi poveri e abbandonati. La scelta di dedicare la chiesa a Maria Ausiliatrice rispecchia la profonda devozione mariana di Don Bosco e il suo convincimento che la Madonna avesse un ruolo protettivo e guida nella sua missione.
L’architettura del santuario è caratterizzata da uno stile neo-palladiano. La facciata, imponente e armoniosa, è adornata da una serie di colonne corinzie e da un frontone triangolare. Sulla sommità della cupola, alta 60 metri, si erge la statua dorata della Madonna, opera di Camillo Boggio, che sembra proteggere con il suo sguardo tutta la città.
L’interno della basilica, a navata unica, è riccamente decorato con marmi policromi e affreschi che contribuiscono a creare un’atmosfera di solennità e devozione. La volta della navata centrale è affrescata da Giuseppe Rollini, che ha raffigurato la Gloria della Vergine, un’opera che celebra il ruolo di Maria come regina del cielo e della terra. Il dipinto sull’altare maggiore, realizzato da Tommaso Lorenzone nel 1868, rappresenta Maria Ausiliatrice con una composizione che esalta la figura della Madonna circondata da angeli e santi.
Oltre all’altare maggiore, l’interno della chiesa custodisce altri quattro altari laterali. Entrando, sulla destra si trova l’altare dedicato a Santa Maria Mazzarello, cofondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, mentre di fronte si trova l’altare di San Domenico Savio, giovane allievo di Don Bosco e protettore dei ragazzi. Proseguendo nella navata, si incontra l’altare dedicato a Don Bosco, che conserva le spoglie del santo, e infine, l’altare di San Giuseppe, l’unico rimasto come lo aveva voluto il fondatore, con un quadro che raffigura il complesso della basilica poco dopo la sua costruzione.
Un aspetto particolarmente suggestivo del santuario è la Cappella delle Reliquie, situata nella cripta, accessibile dalla navata centrale. Questo spazio raccoglie le spoglie di figure rilevanti per la storia dei Salesiani, tra cui Giovanni Melchiorre Calosso, Michele Rua e Filippo Rinaldi. Inoltre, la cappella conserva una reliquia del legno della Santa Croce, aumentando il significato spirituale del luogo.
Il santuario è anche noto per il suo organo a canne, costruito dalla ditta Tamburini nel 1941 su progetto di Ulisse Matthey. L’organo, dotato di 65 registri e tre tastiere, è uno strumento di grande valore artistico e musicale, spesso utilizzato per concerti e celebrazioni liturgiche.
La Basilica di Maria Ausiliatrice non è solo un luogo di culto, ma anche un centro di attività culturali e sociali. Ospita regolarmente eventi, conferenze e incontri dedicati alla spiritualità e all’educazione giovanile, continuando così l’opera iniziata da Don Bosco. Il santuario è inoltre un’importante meta di pellegrinaggio, specialmente il 24 maggio, giorno dedicato alla festa di Maria Ausiliatrice, quando migliaia di fedeli si riuniscono per celebrare la Madonna.
Il legame tra il santuario e la città di Torino è profondamente radicato nella storia e nella cultura locale. La poesia in lingua piemontese “Maria Ausiliatris” di Nino Costa, dedicata alla chiesa, riflette il sentimento popolare e la devozione che i torinesi nutrono verso questo luogo sacro. La poesia narra di una madre anziana che, afflitta per i problemi dei suoi figli, si reca ogni sera in chiesa per affidare le sue preghiere alla Madonna di Don Bosco.
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