Fontana delle Anfore

Europa,
Italia,
citta,
Rione XX - Testaccio
La Fontana delle Anfore, situata nel cuore di Piazza Testaccio a Roma, è un’opera d’arte che incarna perfettamente la storia e l’identità del quartiere Testaccio. Progettata dall’architetto Pietro Lombardi nel 1927, la fontana è un omaggio diretto a Monte Testaccio, la collina artificiale composta quasi interamente da frammenti di antiche anfore romane, utilizzate per il trasporto di olio e vino durante l’epoca imperiale. Pietro Lombardi vinse un concorso indetto dal Comune di Roma nel 1924 per progettare una serie di fontane che celebrassero i diversi rioni della città. Ogni fontana doveva riflettere le peculiarità storiche e culturali del quartiere in cui sarebbe stata collocata. Per Testaccio, Lombardi scelse il motivo delle anfore, simbolo del commercio e della vita quotidiana dell’antica Roma, rappresentando così il legame profondo tra il quartiere e le sue radici storiche.La fontana è composta da una struttura centrale conica, formata da un agglomerato di anfore disposte in modo da sembrare accatastate. L’acqua sgorga dalla sommità della struttura e si riversa in quattro vasche rettangolari disposte a croce rispetto al nucleo centrale. Ai lati delle vasche si trovano anfore in bassorilievo dalle quali sgorga l’acqua attraverso cannule, una soluzione innovativa che combina l’estetica di una fontana ornamentale con la funzionalità di un abbeveratoio pubblico.L’uso del travertino, una pietra tipica dell’architettura romana, conferisce alla fontana un aspetto solido e monumentale, mentre i dettagli delle anfore richiamano l’antico uso del territorio come deposito per le merci che arrivavano a Roma attraverso il vicino porto fluviale. Monte Testaccio, noto anche come “Monte dei Cocci”, è composto da circa 53 milioni di frammenti di anfore, un’immagine che la fontana riproduce fedelmente, creando un forte legame visivo e simbolico con il paesaggio circostante.Nel 1935, la fontana fu spostata da Piazza Testaccio a Piazza dell’Emporio per fare spazio al mercato rionale, ma fu riportata alla sua posizione originale nel 2015 in seguito a un progetto di rinnovamento della piazza. Questo ritorno alle origini fu accolto con grande entusiasmo dalla comunità locale, che vedeva nella fontana un simbolo identitario del quartiere. La reintroduzione della fontana ha contribuito a ridare vita alla piazza, trasformandola in uno spazio pubblico vibrante e inclusivo.Testaccio, con la sua ricca storia e il suo carattere distintivo, è oggi un quartiere noto per la sua vivace scena gastronomica, i mercati tradizionali e un forte senso di comunità. La fontana non è solo un elemento decorativo, ma anche un simbolo della resilienza e della capacità di rinnovamento del quartiere. Le attività quotidiane che si svolgono intorno alla fontana, dai mercati agli eventi culturali, riflettono una continuità storica che unisce passato e presente.Un aneddoto interessante riguarda il significato delle anfore stesse. Durante l’epoca romana, queste erano utilizzate per il trasporto di olio d’oliva e vino, merci preziose che arrivavano da tutto il Mediterraneo. Monte Testaccio, infatti, è una testimonianza visibile di questo commercio, essendo costituito quasi interamente dai frammenti di queste anfore rotte. La scelta di Lombardi di utilizzare questo simbolo nella fontana non è casuale, ma profondamente radicata nella storia economica e culturale del quartiere.
Leggi Tutto