Basilica di Nostra Signora di Atocha

Europa,
Spagna,
Madrid,
Retiro
La Basílica de Nuestra Señora de Atocha, situata a Madrid, è un monumento ricco di storia e spiritualità, strettamente legato alla città e ai suoi abitanti. La sua origine risale al XII secolo, quando la primitiva ermita dedicata alla Vergine di Atocha fu menzionata per la prima volta dall’arcivescovo di Toledo, Juan. Tuttavia, l’attuale struttura è il risultato di una serie di ricostruzioni e restauri che riflettono i cambiamenti politici e sociali della Spagna attraverso i secoli. La leggenda narra che l’icona della Vergine di Atocha fu ritrovata tra le sterpaglie (“atocha”) durante il periodo della Reconquista, diventando un simbolo di speranza e protezione per i fedeli. Nel XVI secolo, frate Juan Hurtado de Mendoza, confessore di Carlo V, intraprese un’importante ristrutturazione dell’ermita per trasformarla in una grande chiesa e convento, affidato ai frati domenicani per concessione di Papa Adriano VI nel 1523. Nel corso dei secoli, la basilica acquisì sempre maggiore importanza, diventando un luogo di pellegrinaggio e devozione. Felipe II, profondamente devoto alla Vergine di Atocha, la proclamò patrona di Madrid e di tutti i regni spagnoli. Il re visitava il santuario prima e dopo ogni battaglia, un segno della stretta connessione tra la monarchia e la basilica. Questa tradizione continuò con i successivi re, incluso Felipe IV, che nel 1643 proclamò la Vergine protettrice della famiglia reale e della monarchia spagnola. Durante la Guerra d’Indipendenza Spagnola, la basilica subì gravi danni. Le truppe napoleoniche la saccheggiarono e la convertirono in un accampamento militare, causando la perdita di numerose opere d’arte e oggetti sacri. Dopo la guerra, i domenicani ripresero possesso del convento, ma nel 1834 furono nuovamente espulsi durante la confisca dei beni ecclesiastici. La chiesa fu allora convertita in una parrocchia castrense e il convento in un quartiere per invalidi. Nel 1863, Papa Pio IX elevò la chiesa al rango di basilica minore, la prima a Madrid, su richiesta della regina Isabella II. Questa elevazione segnò un nuovo capitolo nella storia della basilica, consolidando il suo status come uno dei principali luoghi di culto della città. Il XX secolo fu un periodo di grandi trasformazioni per la basilica. Nel 1924, i domenicani, con l’aiuto del re Alfonso XIII, iniziarono un’importante opera di restauro. Tuttavia, la Guerra Civile Spagnola portò a nuovi devastazioni, con la distruzione del tempio durante il conflitto. La ricostruzione del 1951, ad opera dell’architetto Fernando Arbós y Tremanti, ha dato alla basilica il suo aspetto attuale, combinando elementi neobizantini con un moderno campanile.
Leggi Tutto