Museo dell'Acropoli

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Il Museo dell’Acropoli di Atene rappresenta uno dei musei archeologici più importanti al mondo, non solo per la qualità e la quantità dei reperti esposti, ma anche per il suo significato culturale e politico. Fondato nel 2009, il museo è situato ai piedi della storica collina dell’Acropoli e ospita una vasta collezione di manufatti trovati sull’Acropoli e nei suoi dintorni, risalenti dall’età del bronzo greca fino all’epoca romana e bizantina. Il progetto del nuovo edificio è stato affidato all’architetto Bernard Tschumi in collaborazione con il greco Michael Photiades, scelti attraverso un concorso internazionale tenutosi nel 2000. La costruzione del museo è iniziata nel 2004 e si è conclusa nel 2007, mentre l’inaugurazione ufficiale si è tenuta nel giugno 2009. Il design del museo è stato pensato per massimizzare la luce naturale, consentendo ai visitatori di vedere i reperti nelle condizioni di illuminazione più simili a quelle originali. Il museo è suddiviso in tre principali livelli espositivi. Al piano terra si trovano i reperti delle pendici dell’Acropoli, tra cui statuette votive e oggetti di uso quotidiano che offrono uno spaccato della vita degli antichi ateniesi. Il primo piano ospita la collezione di sculture arcaiche, tra cui il famoso “Kritios Boy” e le “Korai”, statue di giovani donne che mostrano l’evoluzione dell’arte scultorea greca dal rigido stile arcaico a quello più naturale del periodo classico. Il pezzo forte del museo è il piano superiore, dove sono esposti i marmi del Partenone, compresi i metopi, i fregi e i frontoni, in una disposizione che ricalca l’originale schema del tempio. La fondazione del museo è avvenuta in un contesto di grande fervore politico e culturale. Sin dalla sua apertura, il museo ha giocato un ruolo chiave nella campagna per il ritorno dei marmi del Partenone, attualmente esposti al British Museum. Le autorità greche sostengono che il nuovo museo, con la sua vicinanza e vista diretta sul Partenone, è il luogo ideale per esporre questi tesori. La questione del ritorno dei marmi ha un forte impatto emotivo e simbolico per la Grecia, rappresentando una questione di identità culturale e di riparazione storica. Un altro aspetto affascinante del museo è la sua integrazione con il sito archeologico sottostante. Alcune sezioni del pavimento sono in vetro, permettendo ai visitatori di vedere i resti degli antichi quartieri di Atene, in un suggestivo dialogo tra passato e presente. Questo approccio innovativo sottolinea la continua connessione della città moderna con la sua eredità antica. La storia del museo è segnata da un impegno costante nella conservazione e nella ricerca. Il Comitato per la Conservazione dei Monumenti dell’Acropoli, istituito nel 1975, ha giocato un ruolo cruciale nel restauro di importanti strutture come l’Eretteo e nella protezione delle famose Cariatidi, trasferite al museo per salvarle dai danni dell’inquinamento atmosferico. Le tecniche all’avanguardia, come la pulizia con laser, sono utilizzate per mantenere intatti i dettagli intricati delle sculture.
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