Chiesa di Santa Maria in Organo

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La Chiesa di Santa Maria in Organo, situata nel quartiere di Veronetta a Verona, è un gioiello architettonico e storico le cui origini risalgono all’epoca longobarda, tra il VI e il VII secolo. La chiesa fu distrutta e ricostruita dopo il devastante terremoto del 1117, e subì ulteriori trasformazioni nel corso dei secoli, specialmente tra il XV e il XVI secolo sotto la guida dei monaci benedettini Olivetani a cui era stata affidata nel 1444 dal papa Eugenio IV. Il nome della chiesa, Santa Maria in Organo, ha origini curiose. Sebbene all’interno sia conservato uno degli organi più antichi della diocesi di Verona, il nome deriva in realtà dal termine “organum”, che in epoca romana indicava uno strumento per l’irrigazione. I resti di questo antico strumento si possono ancora trovare tra le fondamenta del campanile.L’esterno della chiesa presenta una facciata incompiuta ma affascinante, con una parte inferiore in marmo bianco progettata da Michele Sanmicheli nel Rinascimento e una parte superiore gotico-romanica che alterna mattoni in cotto e tufo. Il campanile, anch’esso progettato da Sanmicheli e completato nel 1533, è un esempio straordinario di architettura rinascimentale, con finestre bifore e una cupola slanciata che lo rendono unico nel panorama veronese.L’interno della chiesa è altrettanto impressionante, con una pianta a croce latina che include una navata centrale e due navate laterali, un presbiterio e un transetto leggermente rialzati. La chiesa ospita una ricchissima decorazione pittorica, con affreschi e pale d’altare di importanti artisti veronesi del Rinascimento, come Francesco Caroto, Nicolò Giolfino, Antonio Balestra, Paolo Farinati, Francesco Torbido e il Guercino. La sacrestia, in particolare, è considerata la più bella d’Italia da Giorgio Vasari, grazie agli straordinari affreschi di Francesco Morone e alle magnifiche tarsie lignee realizzate da fra Giovanni da Verona tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Queste tarsie raffigurano paesaggi urbani, allegorie, nature morte e oggetti comuni con una maestria sorprendente.Sotto il presbiterio si trova una cripta preromanica a tre navate, con volte a crociera e colonne con capitelli dell’VIII secolo. La cripta ospita una pala marmorea trecentesca attribuita a Giovanni di Rigino e la famosa “Muletta”, una scultura lignea del XIV secolo che raffigura Gesù che entra a Gerusalemme cavalcando una mula.La storia della chiesa è strettamente legata alla vita religiosa e culturale di Verona. Durante il Medioevo, la chiesa faceva parte di un monastero benedettino molto influente, che gestiva vaste proprietà e godeva di grande prestigio. Questo ruolo di rilievo continuò anche sotto la dominazione veneziana, quando la chiesa divenne un importante centro di attività artistiche e spirituali.
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