Baluardo di Sant’Alessandro – Testa - Bergamo
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Il Baluardo di Sant’Alessandro, un’opera di grande rilievo nel contesto della fortificazione di Bergamo. Questa struttura, risalente al XVI secolo, è stata parte integrante del sistema di difesa della città mentre si trovava sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Il baluardo deve il suo nome a Sant’Alessandro, il santo patrono di Bergamo, ed è noto per la sua architettura militare che riflette le esigenze strategiche dell’epoca. Inoltre, il Baluardo di Sant’Alessandro rappresenta uno dei punti panoramici più suggestivi di Bergamo, offrendo una vista incantevole sulla città e sul paesaggio circostante.Origini e storiaIl Baluardo di Sant’Alessandro fu costruito tra il 1561 e il 1571 come parte del vasto progetto di fortificazione voluto dai Veneziani per proteggere Bergamo dalle incursioni. La città si trovava in una posizione strategica tra il territorio milanese e l’area della Serenissima, e per questo, le sue fortificazioni erano fondamentali. La costruzione del baluardo fu affidata all’architetto veneto Francesco Maria Richini, che progettò un’opera che combina funzionalità e imponenti caratteristiche estetiche.Il baluardo presenta una pianta a forma di troncone di piramide, caratterizzata da forti muri in pietra calcarea e terracotta, il che lo rendeva resistente e difficile da abbattere. Tra il 1680 e il 1700, il baluardo subì delle modifiche significative, con l’aggiunta di torri e di camminamenti in grado di offrire una migliore protezione contro gli attacchi nemici, evolvendo così nel tempo in risposta ai cambiamenti nelle tecnologie militari.Con il passare dei secoli, il baluardo ha conosciuto un periodo di abbandono e degrado, ma nel XX secolo ha subito diversi restauri. Tra gli interventi più significativi, quello avvenuto tra il 1950 e il 1970 ha riportato alla luce alcune delle sue caratteristiche originali e facilitato la fruizione da parte del pubblico. Oggi, il Baluardo di Sant’Alessandro è parte integrante della Città Alta di Bergamo, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2017, insieme al sistema di fortificazioni della città.Cosa osservareIniziamo la nostra esplorazione del Baluardo di Sant’Alessandro. Una volta arrivati, ciò che colpisce immediatamente è la maestosità della facciata. Le imponenti mura si alzano verso il cielo, offrendo un’immediata sensazione di sicurezza e solidità. La pietra, usata per la costruzione, presenta toni caldi che giocano con la luce del sole, creando un effetto visivo affascinante.Muovendoci più avanti, notiamo i dettagli architettonici. Le merlature, ad esempio, decorative e funzionali, servivano nel passato per garantire un riparo ai soldati durante gli assedi. Ogni merlo, basato su una precisa proporzione, evidenzia non solo l’abilità degli architetti, ma anche il livello di sofisticazione dell’ingegneria militare dell’epoca.A sinistra del baluardo, troviamo l’ingresso principale. Una porta massiccia in legno di rovere, rinforzata con chiodi metallici, era un forte deterrente per gli assalitori. Sopra di essa, l’affresco che ritrae Sant’Alessandro, creato in epoche successive, testimonia l’importanza religiosa e culturale del luogo. Questo connubio tra architettura e spiritualità è una caratteristica peculiare della città di Bergamo.Entrando all’interno del baluardo, ci sono i camminamenti da cui è possibile osservare il panorama stupendo che si estende sul sottostante paesaggio bergamasco. I visitatori possono ammirare non solo la città, ma anche le Alpi che incorniciano l’orizzonte. Questi camminamenti offrono una vista privilegiata e permettono di percepire come la fortificazione fosse strategicamente posizionata per avvisare delle possibili minacce.A proposito di elementi significativi, vorrei attirare la vostra attenzione sulle torri di avvistamento. Queste, erette agli angoli del baluardo, servivano non solo come punti di osservazione ma anche come luogo di riparo per le truppe. La loro forma circolare e le aperture permettevano una visuale completa rinforzando così la difesa da attacchi a sorpresa.Un altro aspetto da notare sono le canalette di scolo, progettate per deviare l’acqua piovana e garantire la stabilità della struttura. Questi dettagli, sovente trascurati, rivelano la cura con cui è stata progettata ogni singola parte del baluardo.Infine, chiudiamo la nostra visita osservando il piccolo giardino che fiorisce all’interno del baluardo. Questo spazio verde, curato con attenzione, offre un tocco di vita armonioso accanto alla rigorosa architettura militare. Rappresenta un luogo di riflessione, contribuendo a creare un legame tra passato e presente.Contesto e connessioniIl Baluardo di Sant’Alessandro è collocato all’interno della Città Alta di Bergamo, un quartiere ricco di storia e cultura. La sua posizione strategica non solo serviva a proteggere la città, ma metteva anche in relazione diverse istituzioni cittadine, come la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Cattedrale di Bergamo, evidentemente influenzate dal contesto difensivo.A breve distanza, un altro luogo di notevole interesse è il Castello di San Vigilio, che, come il baluardo, racconta storie di guerre e difesa. In aggiunta, non possiamo dimenticare le Mura Venete, anch’esse Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che completano il sistema difensivo di Bergamo e che si estendono per circa 5 chilometri intorno alla città.Infine, vale la pena citare il Museo della Rocca e il Museo Donizettiano. Questi luoghi, seppur diversi nella loro essenza, contribuiscono a descrivere il tessuto culturale di Bergamo, rendendo la visita al Baluardo ancora più significativa.CuriositàVisitate il baluardo il giorno dell’anniversario della sua costruzione: il 19 ottobre, una data che Bergamo festeggia per rinnovare l’importanza storica di questa monumentale opera. Durante l’inverno, il baluardo è anche un centro per le attività culturali, ospitando mostre d’arte contemporanea che creano un dialogo tra antico e moderno.Un’altra curiosità riguarda la scelta di Sant’Alessandro come patrono. La sua figura è associata alla storia della città, raccontandone le fasi più tumultuose e celebrando la resilienza e la forza degli abitanti di Bergamo.Infine, durante alcuni restauri, è stata rinvenuta una cisterna sotterranea, usata in passato per approvvigionare acqua durante gli assedi. Questa scoperta ha stupito gli archeologi, rivelando ulteriori strati di storia che si celano sotto la superficie del bel baluardo.Concludiamo questa scoperta al Baluardo di Sant’Alessandro con un invito a esplorare le Mura Venete e il Castello di San Vigilio. Entrambi i luoghi offrono un profondo sguardo sulla storia di Bergamo e rappresentano una continuazione del percorso che comincia qui, al baluardo. Buona visita!
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