Lazzaretto di Bergamo - Bergamo

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Il Lazzaretto di Bergamo, un luogo emblematico che racconta la resilienza e la storia della città nel corso dei secoli. Situato nel cuore della città, il Lazzaretto fu costruito nel 1449 per affrontare le epidemie di peste che colpirono l’Europa, un problema acuto durante il Medioevo e oltre. Il suo scopo originale era quello di isolare i malati e prevenire la diffusione del contagio. Spesso ricordato per la sua architettura unica e la sua importanza storica, questo edificio ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta contro la peste, ma la sua storia si intreccia anche con eventi più recenti, rendendolo un simbolo di speranza e di lotta contro le avversità.Origini e storiaLe origini del Lazzaretto di Bergamo risalgono al quindicesimo secolo, un periodo in cui le epidemie di peste erano frequenti e devastanti. Nel 1448, un’epidemia di peste dilagò nella regione, e i cittadini bergamaschi, in risposta a questa crisi, decisero di costruire un luogo di isolamento per i contagiati. Uno degli architetti più importanti del tempo, Bartolomeo Furlanetti, fu incaricato della progettazione del Lazzaretto, il quale venne completato l’anno successivo, nel 144Il Lazzaretto si presenta come una grande struttura rettangolare, concepita per raccogliere i malati in un unico luogo, al fine di contenere la diffusione del male. Gli ospedali e le istituzioni simili, noti come “lazzaretti”, erano diffusi in tutto il territorio italiano e non solo, ma quello di Bergamo si distingue per la sua architettura e organizzazione. Durante la sua vita operativa, il Lazzaretto ha subito numerosi restauri e modifiche, l’ultimo dei quali avvenne nei primi anni del Novecento per adattarne gli spazi alle nuove esigenze sanitarie.Nel corso dei secoli, il Lazzaretto è stato testimone di molteplici eventi, dalle guerre alle epidemie, fino all’accoglienza di rifugiati e al richiamo di migranti durante le crisi. Con il passare del tempo, la sua funzione è cambiata. Dalla sua origine come luogo di cura e isolamento, è diventato anche un centro di documentazione storica e culturale.Nel ventesimo secolo, con la fine delle pandemie di peste, il Lazzaretto ha trovato una nuova vita come centro espositivo e culturale, ospitando mostre d’arte e eventi, contribuendo così a preservare la memoria storica della città. Oggi, il Lazzaretto di Bergamo è riconosciuto come un’importante testimonianza del patrimonio storico e culturale del territorio.Cosa osservareAppena ci avviciniamo al Lazzaretto, notiamo la sua facciata imponente, caratterizzata da un edificio in pietra a vista con un elegante portico a colonne. Questi archi, che si aprono su un ampio cortile interno, sono tipici dello stile architettonico toscano, riflettendo l’influenza delle correnti artistiche del periodo rinascimentale.Entrando nel Lazzaretto, sulla sinistra si trova una serie di affreschi che decorano le pareti interne. Questi dipinti, risalenti al XVI secolo, rappresentano scene religiose ed episodi storici, offrendo uno sguardo profondo sulle credenze e le speranze dei cittadini bergamaschi del tempo.Proseguendo lungo il corridoio centrale, possiamo apprezzare le numerose celle, progettate per accogliere i pazienti. Ogni cella è dotata di una finestra che si affaccia sul cortile, una scelta architettonica pensata per garantire luce e ventilazione, elementi fondamentali in un luogo destinato alla cura.Sul lato destro del cortile, affacciato su di esso e collegato al Lazzaretto, si erge un antico altarino dedicato a San Rocco, il patrono dei pellegrini e dei malati. Questo santo è spesso invocato durante le epidemie, simboleggiando la speranza e la cura in tempi di malattia.Un altro elemento di particolare interesse è il chiostro, una zona interna che offre una sensazione di calma e raccoglimento. I colonnati del chiostro sono decorati con elementi architettonici di grande finezza, che mostrano l’abilità artigianale del tempo. Qui, i pazienti potevano trovare un momento di pace, lontani dalla realtà della malattia.Mantenendo lo sguardo attento, non dimentichiamo di osservare alcuni dettagli come i camini e i tetti inclinati, simboli delle tecniche costruttive medievali. Questi particolari, architettonicamente significativi, ci raccontano delle sfide affrontate dagli architetti nel corso della realizzazione del complesso.Infine, non possiamo lasciare il Lazzaretto senza menzionare la vista che si gode dal suo terrazzo. Da qui si può ammirare una delle più belle panorami di Bergamo, unisce il passato al presente, con le storiche mura della città, le torri e il paesaggio circostante che raccontano storie di un’epoca lontana.Contesto e connessioniIl Lazzaretto di Bergamo è situato in una zona ricca di storia e cultura. A breve distanza, troviamo il Castello di Bergamo, una fortificazione medievale che offre una vista spettacolare sulla città e rappresenta una tappa imperdibile del nostro itinerario. Altro luogo di grande interesse nelle vicinanze è la Basilica di Santa Maria Maggiore, un capolavoro architettonico che ricorda l’importanza religiosa e culturale di Bergamo.Outro e conclusioneVisitiamo ora il Lazzaretto di Bergamo, un luogo che non solo narra la lotta contro la peste, ma è anche simbolo di resilienza e speranza. Esplorando le sue stanze e i suoi corridoi, possiamo sentirci parte della storia di Bergamo e comprendere il significato profondo che unisce passato e presente.Se desiderate approfondire ulteriormente la vostra esperienza, vi invitiamo a visitare il Castello di Bergamo e la Basilica di Santa Maria Maggiore, due luoghi che, in quanto vicini al Lazzaretto, offrono un’ulteriore chiave di lettura della storia e della cultura della città. Buona visita e che questa esperienza sia un viaggio indimenticabile nella storia di Bergamo!
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