Biblioteca Ambrosiana (Milano)
Europa,
Italia,
Milano,
Centro Storico
La Biblioteca Ambrosiana, fondata nel 1607 per volere del cardinale Federico Borromeo, rappresenta uno dei massimi esempi di istituzione culturale rinascimentale in Italia. Situata nel cuore di Milano, la biblioteca è un simbolo di erudizione e conservazione del sapere, accogliendo al suo interno una collezione di manoscritti, libri e opere d’arte di inestimabile valore.
L’inaugurazione della Biblioteca Ambrosiana avvenne l’8 dicembre 1609, con l’intento di creare un centro di cultura aperto al pubblico, in contrapposizione alle biblioteche private riservate a pochi privilegiati. Il cardinale Borromeo, figura lungimirante e appassionata di scienze e arti, voleva che la biblioteca fosse un luogo dove studiosi e curiosi potessero accedere liberamente al patrimonio culturale accumulato nel corso dei secoli. A tal fine, Borromeo non solo donò la propria collezione di libri, ma inviò emissari in tutta Europa per acquistare opere rare e preziose, tra cui manoscritti provenienti dall’Abbazia di San Colombano a Bobbio e la biblioteca del bibliofilo padovano Gian Vincenzo Pinelli.
Uno dei tesori più celebri della Biblioteca Ambrosiana è il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, una vasta raccolta di disegni e scritti del genio rinascimentale, donata alla biblioteca nel 1637 da Galeazzo Arconati. Questo codice, che copre una moltitudine di argomenti dalla meccanica alla botanica, è una testimonianza unica del pensiero creativo e scientifico di Leonardo, rendendo la Biblioteca Ambrosiana un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo.
La biblioteca ospita anche una Pinacoteca, fondata nel 1618, che contiene capolavori di artisti come Caravaggio, Raffaello e Tiziano. Tra le opere più importanti vi è il “Canestro di frutta” di Caravaggio, un esempio straordinario di natura morta che riflette il realismo rivoluzionario del maestro lombardo. Un altro pezzo di rilievo è il “Cartone preparatorio per la Scuola di Atene” di Raffaello, un disegno monumentale che offre uno sguardo affascinante sul processo creativo dell’artista.
Nel corso dei secoli, la Biblioteca Ambrosiana ha continuato ad arricchirsi grazie a donazioni e acquisizioni. Tra queste spiccano i 1600 codici arabi del fondo Caprotti, acquisiti nel 1909, e le collezioni di indologi come Enrico Fasana. La biblioteca possiede anche una ricca collezione di testi riguardanti la filosofia, la teologia cristiana e altre religioni, rendendola un vero e proprio scrigno del sapere universale.
Dal punto di vista architettonico, la Biblioteca Ambrosiana è ospitata in un complesso di edifici storici che includono la Chiesa di San Sepolcro, fondata nel 1030 e rinnovata nel corso dei secoli. La sala principale della biblioteca, nota come Sala Federiciana, è un esempio di austerità e solennità seicentesca, con alti scaffali in legno che ospitano volumi antichi e moderni.
Un aspetto distintivo della Biblioteca Ambrosiana è il suo impegno nella digitalizzazione delle collezioni, che permette di accedere online a numerosi documenti storici e fotografici. Questo progetto di digitalizzazione non solo preserva i materiali originali, ma ne amplia la fruibilità, permettendo a un pubblico globale di esplorare le ricchezze della biblioteca.
La Biblioteca Ambrosiana è anche sede del Collegio dei Dottori, un’istituzione accademica fondata per promuovere lo studio e la ricerca. I membri del collegio, noti come “ambrosiani”, sono studiosi di fama internazionale che contribuiscono alla vita intellettuale della biblioteca attraverso ricerche, pubblicazioni e insegnamenti.
Leggi Tutto