Casa degli Omenoni

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La Casa degli Omenoni, situata in via degli Omenoni a Milano, è un gioiello architettonico del XVI secolo, progettato e costruito dallo scultore Leone Leoni tra il 1562 e il 1566. La sua facciata unica, caratterizzata da otto imponenti telamoni – figure maschili scolpite che sembrano sostenere l’edificio – è un esempio straordinario di come l’arte rinascimentale potesse fondersi con l’architettura domestica. Leone Leoni, scultore e medaglista di corte per Carlo V e Filippo II di Spagna, concepì questo palazzo non solo come residenza privata, ma anche come luogo per ospitare la sua collezione d’arte. La casa era adornata con opere di maestri del calibro di Tiziano, Correggio e Parmigianino, nonché da calchi di statue antiche e disegni di Leonardo da Vinci, incluso il celebre Codice Atlantico, ora conservato presso la Biblioteca Ambrosiana. Leoni, che aveva conosciuto e apprezzato l’arte di Michelangelo, si ispirò evidentemente a quest’ultimo nelle sue creazioni, come si può osservare nella drammaticità e nella potenza espressiva dei suoi telamoni. La facciata della Casa degli Omenoni è dominata da otto figure di “barbari prigionieri”, scolpiti da Antonio Abondio, che rappresentano le razze sconfitte dall’Impero Romano. Queste sculture sono tra le prime del loro genere ad essere utilizzate in un contesto residenziale, e conferiscono all’edificio una monumentalità e un carattere distintivi. Nel fregio superiore si può vedere un bassorilievo raffigurante un satiro nelle fauci di due leoni, un chiaro riferimento allegorico a Leoni stesso (il cui cognome significa appunto “leoni” in italiano). Nel corso dei secoli, la Casa degli Omenoni ha subito numerose modifiche e restauri. Nel XIX secolo, l’interno fu ristrutturato e, nel 1929, l’edificio divenne la sede del Clubino, un esclusivo club per gentiluomini. Durante gli anni ’50 e ’60, la casa ospitò il Teatro del Convegno, diretto da Enzo Ferrieri, dove si esibirono attori del calibro di Renzo Ricci e Eva Magni. Questi cambiamenti riflettono l’evoluzione sociale e culturale di Milano, evidenziando come l’edificio sia stato un punto di riferimento per la vita intellettuale e mondana della città. La Casa degli Omenoni non è solo un esempio di architettura e scultura rinascimentale, ma anche un simbolo della vita movimentata di Leone Leoni. Nato a Menaggio nel 1509, Leoni trascorse una vita avventurosa, lavorando per alcuni dei più potenti sovrani dell’epoca e subendo anche periodi di prigionia. Dopo aver ferito un gioielliere a Roma, fu costretto a fuggire e si stabilì a Milano, dove divenne scultore ufficiale della Zecca. La sua casa, con la sua facciata imponente e le sue ricche decorazioni interne, riflette il suo desiderio di affermare il proprio status sociale e artistico.
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