Chiesa di San Giorgio in Velabro

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Rione XII - Ripa
La Chiesa di San Giorgio in Velabro, situata nel rione Ripa di Roma, è un affascinante esempio di architettura medievale che porta con sé una ricca storia di devozione e trasformazioni. Fondata nel VII secolo, probabilmente sotto il pontificato di Papa Leone II, la chiesa sorge in una zona carica di significato storico e mitologico, il Velabro, un’antica palude nei pressi della quale, secondo la leggenda, furono trovati i gemelli Romolo e Remo. L’aspetto attuale della chiesa è frutto di numerose modifiche e restauri avvenuti nel corso dei secoli. Durante il IX secolo, sotto Papa Gregorio IV, l’edificio subì importanti ampliamenti che inclusero la costruzione del campanile romanico, ancora visibile oggi. Il portico e la facciata furono ulteriormente arricchiti nel XIII secolo dal priore Stefano di Stella, che aggiunse un rosone e altre decorazioni architettoniche tipiche dell’epoca. L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate separate da colonne di marmo e granito, provenienti da edifici romani preesistenti. Questa caratteristica, comune nelle chiese paleocristiane, conferisce all’ambiente un’atmosfera di sobria eleganza. Le sedici colonne che fiancheggiano la navata centrale presentano capitelli ionici e corinzi, un ulteriore richiamo all’epoca classica. Il soffitto a cassettoni, ricostruito dopo un devastante attacco terroristico del 1993, aggiunge un tocco di monumentalità all’interno. Un elemento distintivo della chiesa è il bellissimo affresco absidale, opera attribuita a Pietro Cavallini e ai suoi allievi. Questo affresco raffigura Cristo tra la Madonna, San Giorgio, San Pietro e San Sebastiano, e rappresenta una delle poche decorazioni pittoriche presenti nella chiesa. Al di sotto dell’altare principale, si trova una nicchia con una grata attraverso la quale è visibile ciò che si ritiene essere il cranio di San Giorgio, uno dei tanti reliquiari che arricchiscono il patrimonio spirituale del luogo. Nel corso della sua lunga storia, la Chiesa di San Giorgio in Velabro ha visto passare numerosi eventi significativi. Nel XIII secolo, divenne una collegiata, officiata dal clero diocesano, e subì ulteriori modifiche strutturali. Nel 1566, Papa Pio V, constatandone lo stato di degrado, donò numerose iscrizioni antiche provenienti dai palazzi vaticani per ornarla. Durante il Concilio di Trento, la chiesa fu riorganizzata con la demolizione della schola cantorum e altri restauri significativi. Un aneddoto particolarmente interessante riguarda il terribile attentato del 27 luglio 1993, quando una bomba mafiosa distrusse il portico della chiesa. Questo evento scosse profondamente la comunità romana, ma nel giro di tre anni, grazie a un meticoloso restauro, il portico fu ricostruito e la chiesa riaperta al culto nel 1996. Questo episodio testimonia la resilienza della chiesa e della comunità che la circonda. Dal punto di vista architettonico, la chiesa presenta un portico architravato con quattro colonne e robusti pilastri angolari in laterizio, che terminano con una decorazione in marmo a quadrati diagonali. Questo portico, insieme al campanile romanico, costituisce uno degli elementi più riconoscibili della chiesa. Gli interni, seppur semplici, sono ricchi di storia e simbolismo, rendendo San Giorgio in Velabro un luogo di grande fascino per i visitatori. La chiesa non ha una facciata monumentale, in quanto integrata nell’antico nartece, parte del quadriportico originale. Questa caratteristica architettonica, unita alle ampie finestre del cleristorio, permette alla luce di penetrare all’interno, creando un effetto luminoso che esalta la bellezza delle colonne e degli affreschi.
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