Chiesa di San Vittore al Corpo
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La chiesa di San Vittore al Corpo, situata in via San Vittore a Milano, rappresenta uno dei tesori nascosti della città, ricco di storia e arte. L’edificio attuale, costruito all’inizio del XVI secolo dai monaci Olivetani, sorge su un sito di straordinaria importanza storica: un mausoleo imperiale del IV secolo, probabilmente destinato a ospitare le spoglie dell’imperatore Massimiano. Questo antico mausoleo, con il passare dei secoli, divenne il luogo di sepoltura di importanti figure cristiane, tra cui i santi Vittore e Satiro.
La chiesa originaria fu ampliata nell’VIII secolo per ospitare le reliquie dei santi, un evento che trasformò San Vittore in un importante luogo di pellegrinaggio. Durante il XII secolo, il complesso fu affidato ai monaci benedettini di San Vincenzo in Prato, che costruirono un convento adiacente con i fondi raccolti. Tuttavia, fu solo con l’arrivo degli Olivetani all’inizio del XVI secolo che San Vittore al Corpo subì una trasformazione radicale, guidata da architetti come Vincenzo Seregni e Pellegrino Tibaldi.
Il progetto di Seregni, iniziato nel 1533, fu completato nel 1568 da Tibaldi. La chiesa presenta una facciata incompleta che, nonostante la sua semplicità, non lascia presagire la ricchezza degli interni. All’interno, la chiesa è un trionfo di decorazioni barocche, con stucchi e affreschi che adornano le volte e le cappelle laterali. Il soffitto a volta è particolarmente notevole, con affreschi realizzati da artisti come Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, che dipinse la cupola nel 1617, e Daniele Crespi, autore della tela della “Morte di San Paolo eremita” nella cappella di Sant’Antonio.
Il transetto della chiesa ospita importanti opere d’arte: sul lato sinistro, un ciclo di tele del primo Seicento raffiguranti le “Storie di San Benedetto” di Ambrogio Figino; sul lato destro, tre pale d’altare di Camillo Procaccini. Altre cappelle della chiesa sono decorate con dipinti di artisti come Pompeo Batoni e Giovanni Battista Discepoli, rendendo San Vittore al Corpo un vero e proprio scrigno d’arte sacra lombarda.
Durante le guerre napoleoniche, il complesso monastico fu trasformato in ospedale militare e successivamente in caserma, subendo danni significativi durante i bombardamenti del 1943. Nel dopoguerra, dal 1947, la struttura fu restaurata e adibita a sede del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, che oggi occupa l’antico monastero. Questo museo è uno dei più importanti d’Italia nel suo genere, e il fatto che si trovi in un complesso storico di tale rilevanza aggiunge un ulteriore livello di interesse per i visitatori.
Una delle particolarità di San Vittore al Corpo è la sua connessione con la tradizione paleocristiana e l’architettura imperiale romana. Sotto l’attuale chiesa si trovano infatti i resti del mausoleo imperiale del IV secolo, un sito di eccezionale valore archeologico che testimonia l’importanza di Milano come capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Questi resti, seppur in parte distrutti durante le ricostruzioni del XVI secolo, sono ancora visibili e rappresentano un’affascinante finestra sul passato della città.
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