Chiesa di Santa Cristina (Torino)
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La Chiesa di Santa Cristina a Torino, situata in Piazza San Carlo, è un capolavoro barocco che incarna la ricca storia artistica e religiosa della città. La sua costruzione iniziò nel 1639, per volontà di Maria Cristina di Francia, reggente del Piemonte, in memoria del figlio Francesco Giacinto di Savoia. La progettazione iniziale fu affidata a Carlo di Castellamonte, che lavorò sul progetto fino alla sua morte nel 1640, dopo di che subentrò il figlio Amedeo di Castellamonte.L’edificio, parte di un più ampio piano di ampliamento urbano, era privo di facciata fino al 1715-1718, quando Filippo Juvarra fu incaricato di completarla. La facciata progettata da Juvarra è un esempio di barocco piemontese, caratterizzata da un’elegante curvatura centrale e arricchita da statue di santi, tra cui Santa Cristina e Santa Teresa, scolpite da Giuseppe Salvatore Caresana. Le statue originariamente previste da Juvarra furono realizzate da Pierre Legros, ma vennero poi sostituite e le originali trasferite nel Duomo di Torino.
All’interno, la chiesa presenta una sola navata con decorazioni barocche del XVIII secolo. Il soffitto a volta a botte è decorato con stucchi floreali e figure di angeli, opera di Pietro Somasso, e affreschi che rappresentano il martirio di Santa Cristina, realizzati da Antonio Mari. L’altare maggiore, creato da Ferdinando Bonsignore, è un esempio di sontuoso barocco, con marmi policromi e una complessa lavorazione.
Il presbiterio è segnato da un arco a tutto sesto con lo stemma sabaudo e una elegante balaustra settecentesca. L’organo antico, situato dietro l’altare, è un capolavoro dell’organaro napoletano Liborio Grisante, risalente al 1748. Le cappelle laterali, dedicate al Sacro Cuore di Maria e a San Giuseppe, ospitano opere di artisti come Ferdinando Cavalleri e Antonio Domenico Triva.
Nel 1802, con le secolarizzazioni napoleoniche, la chiesa fu trasformata in Borsa di Commercio e il convento adiacente fu soppresso. Solo con la Restaurazione, il tempio fu riconsacrato e abbellito di nuovi marmi e un altare maggiore, ancora opera di Bonsignore. Durante il periodo fascista, con il rifacimento di via Roma, la chiesa subì ulteriori trasformazioni, perdendo alcuni finestroni e vedendo l’abside quasi totalmente rifatta.
Un aneddoto interessante riguarda la celebrazione della messa domenicale nel primo pomeriggio, molto frequentata dalle persone di servizio delle famiglie nobiliari circostanti. Questo evento ha dato alla chiesa il soprannome di “chiesa delle Serve”, sottolineando il suo ruolo non solo religioso ma anche sociale.
Nonostante le molteplici trasformazioni, la Chiesa di Santa Cristina ha mantenuto il suo fascino e la sua importanza storica. Nel 2017, un pezzo di cornicione crollò sulla statua-fontana della Dora in Piazza C.L.N., fortunatamente senza causare vittime. Questo incidente ha richiamato l’attenzione sulla necessità di interventi di manutenzione e restauro per preservare l’integrità dell’edificio.
Oggi, la Chiesa di Santa Cristina continua a essere un punto di riferimento non solo per i fedeli, ma anche per gli appassionati di storia e arte barocca. Le sue decorazioni, l’architettura affascinante e la ricchezza di opere d’arte la rendono una tappa imperdibile per chi visita Torino. Immersa nel cuore della città, tra via Roma e Piazza San Carlo, la chiesa è testimone silenziosa della storia e della cultura torinese, offrendo un rifugio spirituale e un’esperienza estetica unica.
La chiesa, insieme alla “gemella” San Carlo, rappresenta un esempio di simmetria urbana e armonia architettonica, delimitando il lato sud di Piazza San Carlo e contribuendo al prestigio estetico di una delle piazze più belle d’Italia. La vicinanza con altre attrazioni storiche e culturali di Torino la rende facilmente accessibile e visitabile, inserendola in un percorso di scoperta del patrimonio barocco piemontese.
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