Chiesa di Santa Maria del Giglio

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La Chiesa di Santa Maria del Giglio, nota anche come Santa Maria Zobenigo, è un magnifico esempio di architettura barocca situato nel sestiere di San Marco a Venezia. Costruita originariamente nel IX secolo dalla famiglia patrizia Jubanico (o Zobenigo), la chiesa ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, fino a raggiungere la sua forma attuale grazie a una ricostruzione avvenuta nel XVII secolo. La facciata della chiesa, completata nel 1680 da Giuseppe Sardi, è uno degli elementi più distintivi e affascinanti dell’edificio. Commissionata da Antonio Barbaro, la facciata non presenta immagini sacre, ma piuttosto una celebrazione della famiglia Barbaro stessa. Le statue dei quattro fratelli Barbaro, insieme a rilievi raffiguranti le città in cui avevano servito la Repubblica di Venezia (Zara, Candia, Padova, Roma, Corfù e Spalato), dominano la scena. Al centro della facciata si trova una statua di Antonio Barbaro, sormontata dal Leone di San Marco, simbolo della città di Venezia. Questo uso della facciata come strumento di autocelebrazione familiare è piuttosto unico nel contesto delle chiese veneziane e offre un interessante spunto di riflessione sul ruolo delle famiglie patrizie nella società della Serenissima​. Entrando nella chiesa, l’attenzione viene immediatamente catturata dalla ricchezza degli arredi barocchi e dalle numerose opere d’arte che adornano l’interno. L’altare maggiore è un capolavoro di Baldassarre Longhena, completato nel 1674, caratterizzato da un’immagine della Vergine Maria al centro, circondata da angeli e santi. L’interno è diviso in tre navate con sei cappelle laterali, ognuna delle quali ospita opere di grande valore artistico.Tra le opere più notevoli all’interno della chiesa spiccano i dipinti di Giambattista Tiepolo, uno dei più celebri pittori veneziani del XVIII secolo. La chiesa ospita anche opere di artisti come Tintoretto, Paolo Veronese e Alessandro Vittoria. Uno degli aneddoti più interessanti legati alla chiesa riguarda proprio Tiepolo: si narra che il pittore, mentre stava lavorando a una delle sue tele, avesse chiesto di essere pagato in vino, a testimonianza del legame stretto tra arte e vita quotidiana a Venezia.L’organo della chiesa, costruito nel 1750 da Pietro Nachini, è un altro elemento di grande pregio. Questo strumento è ancora oggi utilizzato per concerti e funzioni religiose, mantenendo viva la tradizione musicale veneziana. La chiesa è anche legata a diversi episodi storici significativi. Durante la Guerra della Lega di Cambrai, per esempio, fu danneggiata e successivamente restaurata, simboleggiando la resilienza della città di fronte alle avversità. Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa subì ulteriori danni ma fu prontamente restaurata nel dopoguerra, dimostrando ancora una volta l’importanza di preservare il patrimonio storico e artistico di Venezia.
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