Chiesa di Santa Maria della Vittoria
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Rione XVII - Sallustiano
La Chiesa di Santa Maria della Vittoria, situata in via XX Settembre a Roma, è un capolavoro barocco dedicato inizialmente a San Paolo e costruita per i Carmelitani Scalzi tra il 1608 e il 1620. La chiesa fu rinominata dopo la battaglia della Montagna Bianca durante la Guerra dei Trent’anni, che vide una vittoria cattolica. L’architetto Carlo Maderno progettò l’edificio, mentre la facciata fu completata da Giovanni Battista Soria nel 1626.
L’interno della chiesa è composto da una navata unica coperta da una volta a botte, con tre cappelle per lato. Gli affreschi sul soffitto, opera di Gian Domenico Cerrini, raffigurano il Trionfo della Vergine Maria sulle eresie e l’Assunzione della Vergine nella cupola. Tra le opere d’arte presenti, vi sono tre pale d’altare del Domenichino, una del Guercino e un dipinto di Guido Reni.
L’attrazione principale della chiesa è la Cappella Cornaro, nel transetto sinistro, che ospita il famoso gruppo scultoreo dell’Estasi di Santa Teresa d’Avila, realizzato da Gian Lorenzo Bernini tra il 1644 e il 1652. La cappella è concepita come un teatro barocco, con la scultura di Santa Teresa in estasi mentre un angelo le trafigge il cuore con un dardo, il tutto illuminato da una luce che filtra da una finestra nascosta, creando un effetto soprannaturale.
La facciata della chiesa, ispirata a quella di Santa Susanna, è su due ordini, con un timpano triangolare alla sommità e un timpano arcuato sopra il portale d’accesso. Questo design crea un senso di monumentalità che introduce all’interno ricco di decorazioni e opere d’arte.
per elevare lo spirito e coinvolgere i fedeli in un’esperienza di bellezza e spiritualità.
Oltre alla Cappella Cornaro, altre cappelle della chiesa ospitano importanti opere d’arte. La seconda navata destra contiene la cappella funebre della famiglia Merenda. Gli affreschi della volta e della cupola, il “Trionfo della Vergine Maria” e l'”Assunzione della Vergine”, aggiungono ulteriore ricchezza visiva all’interno.
La chiesa fu salvata dalla demolizione durante le ristrutturazioni urbanistiche dell’area grazie alla presenza della tomba marmorea del principe polacco Alessandro Sobieski, realizzata da Camillo Rusconi. Questo monumento ha assicurato la protezione della chiesa e ha mantenuto intatta la sua struttura storica.
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