Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia

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La Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia è uno straordinario esempio di architettura gotica a Napoli, situata nel cuore del centro storico. Fondata nel XIV secolo, la chiesa deve la sua costruzione alla regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò, che volle erigere un nuovo edificio religioso per le monache clarisse, dopo che il precedente monastero era stato danneggiato da un terremoto. Inaugurata nel 1316 e consacrata nel 1320, la chiesa rappresenta uno dei più importanti monumenti del periodo angioino a Napoli. La facciata, piuttosto semplice rispetto agli interni, presenta due monofore e un ovale con lo stemma della regina Maria d’Ungheria. Di fronte alla chiesa si trova un piccolo chiostro settecentesco, conosciuto come il “chiostro dei Marmi”, probabilmente progettato da Ferdinando Sanfelice. Questo chiostro funge da cortile interno e anticipa l’ingresso alla chiesa, caratterizzato da archi a tutto sesto e pilastri ionici con specchiature marmoree. L’interno della chiesa è un esempio sublime di architettura gotica. La navata unica, lunga poco più di 38 metri, è coperta da un soffitto a capriate con decorazioni trecentesche, nascosto da un successivo soffitto ligneo cassettonato del Cinquecento, al centro del quale è presente un rilievo con l’Incoronazione della Vergine, opera di Pietro Belverte. L’illuminazione della navata è fornita da piccole finestre sul lato sinistro e da grandi monofore nella parte alta prima dell’abside. La zona absidale è particolarmente affascinante, con un’abside poligonale preceduta da uno spazio rettangolare, entrambi coperti da volte a crociera decorate con colori angioini e del casato d’Ungheria. Qui si trovano affreschi trecenteschi raffiguranti la Crocifissione, Angeli, Troni e Dominazioni. Inoltre, l’abside conserva resti della pavimentazione in cotto maiolicato, un esempio dell’arte ceramica napoletana del periodo angioino. Uno degli elementi più significativi della chiesa è il coro delle monache, situato sopra il soffitto ribassato della navata e poggiante su sei pilastri ottagonali che sorreggono volte a crociera. Questo coro, che si sviluppa in altezza fino all’abside, è decorato con un importante ciclo di affreschi del Trecento, considerato il più rilevante a Napoli di quell’epoca, sebbene di incerta attribuzione. La cappella Loffredo, unica cappella della chiesa, è un altro punto di grande interesse. A pianta rettangolare con due bifore e coperta da una volta a crociera, la cappella ospita affreschi trecenteschi raffiguranti l’Annunciazione, la Madonna col Bambino, e le Storie della vita di san Giovanni. Altri affreschi rappresentano San Francesco che predica agli uccelli e riceve le stigmate, con santi Pietro e Paolo dipinti sulla volta. La cappella ospita anche un crocifisso ligneo trecentesco. Di fronte alla cappella Loffredo, lungo la navata, si trova il monumento sepolcrale di Maria d’Ungheria, realizzato da Tino di Camaino nel 1326. Questo monumento, inizialmente spostato nella chiesa nuova e poi ritrasferito nella vecchia chiesa, si erge sulla parete di sinistra della navata, prima dell’abside. Un altro importante dipinto presente nella chiesa è il Martirio di Sant’Orsola e delle sue compagne, attribuito a Francesco da Tolentino nel 1520. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito diversi interventi di restauro, specialmente dopo il terremoto del 1390 e i terremoti del XV secolo. Durante il XVII secolo, fu costruita una nuova chiesa, Santa Maria Donnaregina Nuova, collegata a quella vecchia. Nel XIX secolo, a causa dell’ampliamento di via Duomo, parte del complesso monastico fu demolita, e la chiesa vecchia fu suddivisa in vari ambienti, ospitando uffici municipali, una scuola, abitazioni provvisorie per i poveri, la Corte d’assise e successivamente il “Museo della città”.
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