Chiesa di Santa Maria La Nova
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La Chiesa di Santa Maria la Nova è un gioiello architettonico situato nel cuore di Napoli, vicino a Piazza Giovanni Bovio. Fondata nel 1279 per volontà di Carlo I d’Angiò, la chiesa fu edificata su un terreno donato ai frati minori dopo la demolizione della Chiesa di Santa Maria ad Palatium. L’architetto Giovanni Cola di Franco, tra il 1596 e il 1599, realizzò l’attuale struttura, utilizzando anche materiali della vecchia chiesa.
L’esterno della chiesa, austero e rinascimentale, presenta una facciata divisa in due ordini di paraste, con un portale d’ingresso ornato da colonne in granito e un bassorilievo della Vergine. La facciata è completata da un ampio finestrone e termina con un timpano decorato. Il campanile, costruito sull’antica torre Maestra a guardia del porto di Napoli, aggiunge un ulteriore elemento di storicità alla struttura.
L’interno della chiesa, a croce latina e navata unica, è pavimentato con riggiole e numerose lapidi tombali. Il soffitto ligneo dorato, realizzato tra il 1598 e il 1603, è decorato con quarantasei tavole di artisti manieristi napoletani, tra cui Francesco Curia, Girolamo Imparato e Fabrizio Santafede. Queste tavole raffigurano scene della vita di Maria e Gesù, simboli mariani e santi dell’Ordine francescano.
Le pareti della navata sono arricchite da affreschi di Belisario Corenzio, eseguiti tra il 1603 e il 1605, che rappresentano articoli del Credo. La controfacciata è decorata con due tele di Corenzio: la Madonna delle Grazie e la Punizione dei dannati. Su ogni lato della navata si aprono sette cappelle, ciascuna ricca di opere d’arte e monumenti funebri.
La prima cappella a sinistra, dedicata a Sant’Anna, ospita una Sacra Famiglia di Vincenzo Scibelli e una Madonna con Bambino e San Michele di Aert Mytens. La seconda cappella, dedicata a San Giacomo della Marca, contiene opere di Luca Giordano, Massimo Stanzione e Giovanni Balducci. La terza cappella presenta una tela di San Francesco Solano e i martiri francescani, affreschi di Giovanni Battista Benaschi e una Madonna con Bambino e santi Filippo e Giacomo di Imparato.
La quarta cappella, patronata dalla famiglia Venata d’Aquino, è decorata con una statua dell’Immacolata, affreschi di Benaschi e un monumento funebre di Domenico Morante. La quinta cappella, dedicata a Sant’Antonio da Padova, ospita una tavola di Giuseppe Castellano e affreschi dei De Lione. La sesta cappella, dedicata a Sant’Erasmo, è ornata con un altare in marmo di Pietro Nicolini e affreschi di Andrea De Lione. La settima cappella, dedicata a Sant’Onofrio, presenta un affresco di due Putti attribuito a Luca Giordano.
Sul lato destro, la prima cappella, patronata dalla famiglia Sanseverino e dedicata a San Michele Arcangelo, presenta lavori in marmo di Nicola Carletti, una tavola di Dirk Hendricksz e affreschi di Battistello Caracciolo. La seconda cappella, originariamente dedicata al beato Salvatore d’Orta e poi alla Natività, contiene un bassorilievo di Girolamo Santacroce e affreschi di Agostino Beltrano e Benedetto Torre.
La terza cappella, dedicata al Calvario, ospita una Crocifissione di Marco dal Pino e affreschi di Corenzio. La quarta cappella, patronata dalla famiglia D’Afflitto e consacrata a Sant’Eustachio, è decorata con un polittico di Giovanni da Nola e affreschi di Giovanni Battista Benaschi. La quinta cappella, dedicata a San Bonaventura, presenta una tela di Giuseppe Marullo, affreschi di Santillo Sannino e un paliotto in tarsia di marmi policromi di Francesco Balsimelli. La sesta cappella, dedicata a San Francesco d’Assisi, è decorata con opere di Giuseppe Gallo, un trittico del Maestro di Pere Roig de Corella e affreschi di Onofrio De Lione. La settima cappella, dedicata a San Pietro d’Alcántara, ospita tre tele di Santillo Sannini.
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