Chiesa di Sant'Alessandro in Zebedia

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La chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia, situata nel centro di Milano, è un gioiello barocco che racconta secoli di storia e devozione. La chiesa, intitolata a Sant’Alessandro, soldato romano e martire cristiano, fu costruita dai padri Barnabiti a partire dal 1601 e completata nel 1658. La sua costruzione fu resa possibile grazie alla donazione di un’area da parte dei nobili milanesi e all’impegno dei Barnabiti, un ordine religioso fondato da Sant’Antonio Maria Zaccaria, particolarmente influente a Milano durante il periodo della Controriforma. L’architettura della chiesa è un esempio magnifico del barocco lombardo, caratterizzata da una pianta a croce greca con una grande cupola centrale. La facciata, imponente e riccamente decorata, è opera di Francesco Maria Richini, uno degli architetti più importanti dell’epoca. Richini, che fu anche autore di numerosi altri edifici milanesi, riuscì a creare una facciata che combina elementi classici e barocchi, con una serie di colonne e lesene che conferiscono un senso di maestosità e movimento. All’interno, Sant’Alessandro in Zebedia offre un’esperienza visiva straordinaria, con una decorazione che abbraccia affreschi, stucchi e opere d’arte di grande valore. La cupola, affrescata da Carlo Francesco Nuvolone, rappresenta l’Assunzione della Vergine, un’opera che colpisce per la sua luminosità e il dinamismo delle figure. Gli affreschi della navata, realizzati da Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, e dai suoi collaboratori, illustrano scene della vita di Sant’Alessandro, evidenziando il martirio del santo con un realismo drammatico e una straordinaria intensità emotiva. Le cappelle laterali sono decorate con altari in marmo policromo e dipinti di artisti di spicco del barocco lombardo. Tra queste, spicca la cappella di San Carlo Borromeo, con un altare progettato da Richini e un dipinto del santo realizzato da Giulio Cesare Procaccini. La cappella della Madonna Addolorata ospita invece una commovente scultura della Vergine, un’opera di grande sensibilità che attira numerosi fedeli. Un elemento interessante della chiesa è la presenza della cripta, dove sono custodite le reliquie di Sant’Alessandro. Questa cripta, semplice ma suggestiva, è un luogo di preghiera e meditazione che richiama molti visitatori in cerca di un momento di raccoglimento. La devozione verso Sant’Alessandro è testimoniata anche dalle numerose ex-voto presenti nella chiesa, offerte dai fedeli in segno di gratitudine per le grazie ricevute. Sant’Alessandro in Zebedia ha anche una ricca storia musicale, essendo stata un importante centro per la musica sacra a Milano. La chiesa ospitava infatti una delle migliori scuole di musica della città, diretta dai padri Barnabiti, che formarono numerosi compositori e musicisti di talento. Questo legame con la musica continua ancora oggi, con concerti e eventi musicali che si tengono regolarmente, rendendo la chiesa un luogo di incontro tra arte e spiritualità. Nel corso dei secoli, Sant’Alessandro in Zebedia ha subito diverse modifiche e restauri. Tra questi, il restauro del XIX secolo che ha riportato alla luce numerosi dettagli architettonici e decorativi, e il più recente restauro del XX secolo, che ha permesso di consolidare la struttura e di valorizzare ulteriormente gli affreschi e le opere d’arte. Questi interventi hanno garantito che la chiesa possa continuare a essere un luogo di culto e di bellezza per le future generazioni. Un aneddoto interessante riguarda l’organo della chiesa, costruito nel 1838 dal celebre organaro Giuseppe II Serassi. Questo strumento, noto per la sua potenza e la purezza del suono, è stato utilizzato in numerose occasioni speciali e continua a essere uno dei più apprezzati organi storici di Milano. L’organo ha una storia affascinante e ha visto suonare alcuni dei più grandi organisti italiani, contribuendo a fare di Sant’Alessandro un punto di riferimento per la musica sacra.
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