Chiesa Rupestre di Santa Maria de Idris
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La Chiesa Rupestre di Santa Maria de Idris, situata nel Sasso Caveoso di Matera, è un’affascinante testimonianza dell’architettura religiosa rupestre della città. Scavata nella roccia calcarea del promontorio di Monterrone, questa chiesa rappresenta un esempio unico della fusione tra natura e ingegno umano, risalente probabilmente all’VIII secolo.
Il nome “Idris” deriva dal greco “Odigitria”, che significa “colei che indica la via”, un titolo attribuito alla Vergine Maria venerata a Costantinopoli e introdotto in Italia meridionale dai monaci bizantini. La posizione elevata della chiesa offre una vista panoramica spettacolare sulla città e la Gravina, rendendola non solo un luogo di culto ma anche un punto panoramico privilegiato.
La struttura della chiesa è caratterizzata da una pianta irregolare, divisa in due parti distinte: una parte scavata nella roccia e una parte costruita. La facciata, ricostruita nel XV secolo dopo un crollo, è semplice e modesta, realizzata in tufo, e arricchita da un piccolo ma elegante campanile. L’interno della chiesa è composto da un’unica navata, con affreschi che risalgono al XII-XVII secolo, sebbene molti di essi siano stati danneggiati dal tempo e dall’incuria.
L’altare maggiore è decorato con una tempera del XVII secolo raffigurante la Madonna con il Bambino. Sulle pareti laterali si trovano dipinti di Sant’Antonio, la Sacra Famiglia e la Conversione di Sant’Eustachio. Dietro l’altare, a sinistra, si può ammirare un’Annunciazione, mentre a destra una Crocifissione. Uno degli affreschi più antichi e significativi è quello del Cristo Pantocratore del XII secolo, visibile sulla sinistra entrando nella chiesa.
Adiacente alla chiesa di Santa Maria de Idris si trova la chiesa di San Giovanni in Monterrone, collegata tramite un corridoio stretto realizzato nel XIX secolo, che ha purtroppo causato la distruzione di diversi affreschi. Questa chiesa, meno imponente ma altrettanto affascinante, conserva affreschi che vanno dal XII al XVII secolo, inclusi dipinti di San Giacomo Maggiore, San Pietro Apostolo e un’Annunciazione.
La chiesa di Santa Maria de Idris è profondamente intrecciata con le leggende e il folklore locale. Una delle storie più affascinanti racconta di una principessa araba di nome Idris, che fuggendo da un matrimonio forzato trovò rifugio in una grotta vicino a Matera. Qui ebbe una visione della Vergine Maria che le chiese di costruire una chiesa su quel luogo. La principessa, ispirata dall’incontro divino, sovrintese alla costruzione della chiesa, che prese il suo nome e divenne un luogo di culto venerato dalla comunità locale. Negli anni ’70, la chiesa e la cripta adiacente furono soggette a atti di vandalismo e degrado, che portarono alla rimozione di alcuni affreschi per la loro protezione. Uno degli affreschi più importanti, quello di San Giovanni Battista, fu staccato nel 1972 per essere salvaguardato dalla Sovrintendenza delle Gallerie di Basilicata. Oggi, la chiesa è stata restaurata e protetta, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di esplorare un patrimonio storico e artistico di inestimabile valore.
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