Kerameikos (Atene)
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Il Kerameikos, situato nella parte nord-ovest dell’antica Atene, è uno dei siti archeologici più importanti e affascinanti della città, nonché la più vasta necropoli di Atene. Prende il nome dalla parola greca “keramos”, che significa ceramica, poiché era originariamente il quartiere dei vasai. La sua storia è lunga e complessa, risalendo fino al terzo millennio a.C., e offre uno spaccato unico della vita, della morte e delle credenze religiose degli antichi ateniesi.
Il Kerameikos era diviso in due parti principali: l’area interna, utilizzata per scopi residenziali e industriali, e l’area esterna, che divenne il principale cimitero della città. Questo dualismo riflette l’evoluzione del sito da centro di produzione ceramica a necropoli di grande importanza. L’area era strategicamente posizionata vicino alla Porta Sacra e alla Porta Dipylon, due delle principali entrate della città, attraverso le quali passavano le processioni religiose come quelle delle Panatenee e dei Misteri Eleusini.
Il sito è famoso per la Strada delle Tombe, una via fiancheggiata da monumenti funerari riccamente decorati che offrono una finestra sulle pratiche funerarie e le credenze religiose dell’antica Atene. I monumenti sono decorati con rilievi e iscrizioni che raccontano le storie di coloro che vi furono sepolti, rendendo tangibile la connessione tra la vita e la morte.
Durante il periodo classico, il Kerameikos subì significative trasformazioni, specialmente dopo le guerre persiane quando Temistocle costruì le mura della città che attraversavano il sito, dividendo ulteriormente le aree interne ed esterne. La Porta Dipylon, in particolare, divenne un punto focale del Kerameikos, non solo per il traffico cittadino, ma anche per le sue funzioni cerimoniali.
Il sito continuò a essere utilizzato e sviluppato durante il periodo ellenistico e romano. Tuttavia, subì danni considerevoli durante l’invasione di Silla nel 86 a.C., che distrusse molte strutture, tra cui il Pompeion, un edificio usato per le preparazioni delle processioni. Successivamente, fu costruito un magazzino sul sito del Pompeion, che fu però distrutto durante l’invasione degli Eruli nel 267 d.C. Questo ciclo di distruzioni e ricostruzioni testimonia la resilienza del sito e la sua importanza duratura.
L’archeologia del Kerameikos è iniziata ufficialmente nel 1870 con la Società Archeologica Greca, ma è stato grazie agli scavi del Deutsches Archäologisches Institut, iniziati nel 1913, che sono emerse molte delle scoperte più significative. Tra queste, spicca il ritrovamento di un Kouros di 2,1 metri, un’importante scultura funeraria.
Il museo del Kerameikos, inaugurato nel 1938 e ampliato negli anni ’60, ospita una vasta collezione di artefatti funerari, tra cui urne, gioielli, e sculture di marmo, che offrono un’ulteriore comprensione delle pratiche funerarie antiche. Il museo è organizzato cronologicamente, permettendo ai visitatori di seguire l’evoluzione del sito e delle sue pratiche funerarie nel tempo.
Un’importante scoperta avvenuta durante la costruzione della stazione della metropolitana di Kerameikos nel 1994 fu una fossa comune risalente alla peste di Atene (430-426 a.C.). Questa fossa, contenente i resti di circa 89 individui, offre preziose informazioni sulle condizioni sanitarie e sociali della città durante quel periodo di crisi.
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