Loggia del Bigallo

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La Loggia del Bigallo è un elegante complesso monumentale situato nel cuore di Firenze, in Piazza San Giovanni, all’angolo con Via dei Calzaiuoli. Questo edificio storico ha un fascino unico grazie alla sua combinazione di elementi architettonici, scultorei e pittorici che raccontano la storia della città e delle sue istituzioni caritatevoli. Il nucleo più antico del complesso risale al 1321, quando i capitani della Compagnia della Misericordia acquistarono una casa e una torre dalla famiglia Adimari per costruire la loro sede. Dopo la terribile peste del 1348, la Compagnia della Misericordia aggiunse un oratorio e una loggia, luoghi di preghiera e accoglienza, in particolare per fanciulli orfani o abbandonati. Sebbene non documentata, l’attribuzione dell’opera è spesso riferita ad Alberto Arnoldi, scultore e architetto di Santa Maria del Fiore. La loggia, edificata in pieno periodo gotico, presenta archi a tutto sesto che richiamano un classicismo guelfo, distinguendosi dalle forme ghibelline di Siena. Le arcate della loggia, inizialmente aperte, furono chiuse da grate in ferro nel 1358 e decorate con affreschi di Nardo di Cione e sculture dello stesso Arnoldi. Gli affreschi rappresentavano scene religiose e storiche, tra cui un’immagine della Madonna della Misericordia con la più antica veduta di Firenze, con il battistero e la facciata incompleta di Santa Maria del Fiore. Nel 1425, la Compagnia della Misericordia si unì alla Confraternita del Bigallo, dando vita alla Societas Misericordie et Bigalli. Questa unione portò nuove opere artistiche, come le sculture nelle nicchie e la tavola bifronte nella sala dei Capitani. Nel 1442, un incendio danneggiò parte della loggia, che fu successivamente ricostruita con eleganti bifore e affreschi. Nel 1489, le due compagnie si divisero, e la Compagnia del Bigallo divenne l’unica proprietaria della loggia. L’edificio divenne un simbolo della compagnia, utilizzato per esporre i fanciulli smarriti o abbandonati per facilitarne il riconoscimento. Le arcate furono murate nel 1698 per aumentare lo spazio dell’ospedale, ma riaperte nel 1865 durante un restauro progettato da Mariano Falcini. Il museo del Bigallo, inaugurato nel 1976, ospita una preziosa collezione di opere d’arte legate alla storia della compagnia. Tra le opere più importanti vi è un Crocifisso del Maestro del Bigallo (1235-1255), affreschi staccati dalla parete dell’altare, e tondi di artisti come Lorenzo di Credi e Jacopo del Sellaio. L’altare dell’antico oratorio conserva sculture di Alberto Arnoldi e pitture di Ridolfo del Ghirlandaio. Il Trittico portatile di Bernardo Daddi (1333) e la Madonna dell’Umiltà con due angeli di Domenico di Michelino sono altre opere di grande pregio esposte nel museo. Inoltre, vi sono tavole di Madonne col Bambino, una delle quali attribuita al Maestro di San Miniato, e altre della bottega di Lorenzo Ghiberti. Tra le sculture, si segnala lo stemma degli Altoviti tra due cherubini, attribuito a Desiderio da Settignano (1463). Il museo espone anche ceramiche, terracotte, antichi libri d’archivio e arredi delle due confraternite. L’intero complesso rappresenta una testimonianza significativa della storia caritatevole di Firenze e della devozione civica dei suoi abitanti.
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