Museo Archeologico di Spalato

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Il Museo Archeologico di Spalato, fondato nel 1820, è il museo più antico della Croazia e rappresenta una tappa fondamentale per chiunque desideri comprendere la ricca storia e il patrimonio culturale della Dalmazia. Situato in un edificio neoclassico progettato dall’architetto Vicko Andrić, il museo si trova vicino al centro storico di Spalato, non lontano dalle antiche mura della città. Il museo è rinomato per la sua straordinaria collezione di reperti che coprono un vasto arco temporale, dal periodo preistorico fino al Medioevo. Uno dei punti di forza della collezione è la sezione dedicata all’antica Salona, la capitale della provincia romana della Dalmazia. Salona era una città fiorente fino alla sua distruzione nel VII secolo, e gli scavi archeologici hanno portato alla luce una quantità impressionante di manufatti che testimoniano la vita quotidiana, la religione e la cultura di questo importante centro urbano. Tra i reperti più significativi legati a Salona, il museo espone numerose epigrafi latine che documentano iscrizioni funerarie, dediche votive e decreti ufficiali. Queste iscrizioni non solo offrono preziose informazioni storiche, ma sono anche esempi eccezionali di calligrafia romana. La collezione include anche una serie di sculture, tra cui ritratti imperiali e figure mitologiche, che evidenziano l’abilità degli scultori locali e la ricchezza artistica della città. Un altro pezzo forte del museo è la collezione di ceramiche e vasellame, che fornisce un quadro dettagliato delle pratiche quotidiane e del commercio nell’antica Dalmazia. Questi reperti includono anfore, piatti e coppe decorati con motivi geometrici e figurativi, riflettendo le influenze culturali dei popoli che hanno abitato la regione nel corso dei millenni. Il Museo Archeologico di Spalato ospita anche una vasta collezione di artefatti paleocristiani, tra cui reliquiari, croci e altri oggetti liturgici. Questi manufatti, provenienti in gran parte dalle chiese e dalle basiliche di Salona, offrono uno spaccato della diffusione del cristianesimo nella regione e dell’importanza della città come centro religioso. Particolarmente notevole è la raccolta di sarcofagi decorati con scene bibliche e simboli cristiani, che testimoniano la fede e l’arte dei primi cristiani della Dalmazia. Oltre ai reperti romani e paleocristiani, il museo possiede anche una sezione dedicata alla preistoria, con manufatti che risalgono al Neolitico e all’Età del Bronzo. Questi reperti includono strumenti di pietra, armi e ornamenti che mostrano le prime attività umane nella regione. La collezione preistorica offre una panoramica affascinante sulle culture che hanno preceduto l’arrivo dei Romani, evidenziando la lunga e complessa storia della Dalmazia. Dal punto di vista artistico, il museo vanta anche una collezione di gioielli e monete antiche, che illustrano l’evoluzione del gusto estetico e della tecnologia nel corso dei secoli. Le monete, in particolare, offrono preziose informazioni sulle economie locali e sui commerci che si svolgevano tra le diverse civiltà del Mediterraneo. Un aneddoto interessante riguarda uno degli oggetti più preziosi del museo: il cosiddetto “Kalender of Split”, un calendario marmoreo scoperto a Salona. Questo manufatto è una delle poche testimonianze sopravvissute di un calendario romano provinciale, che elenca i mesi e le festività locali, offrendo uno sguardo unico sulla vita religiosa e sociale della città. Dal punto di vista politico e sociale, il museo ha svolto un ruolo cruciale nella conservazione del patrimonio culturale croato, specialmente durante i periodi di conflitto e cambiamento politico. Durante la guerra d’indipendenza croata negli anni ’90, il personale del museo ha lavorato instancabilmente per proteggere i reperti dagli attacchi e dai saccheggi, dimostrando un impegno straordinario nella salvaguardia della storia della nazione.
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