Museo Cappella Sansevero

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La Cappella Sansevero, situata nel cuore del centro storico di Napoli, è uno dei tesori artistici e culturali più affascinanti della città. Fondata nel 1590 dal duca di Torremaggiore, Giovanni Francesco di Sangro, la cappella nacque come segno di gratitudine per una guarigione miracolosa attribuita all’intercessione della Vergine Maria. Nel corso del XVIII secolo, la cappella fu trasformata in uno straordinario monumento barocco dal principe Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, un uomo di straordinaria cultura e dalle molteplici curiosità scientifiche. Entrando nella Cappella Sansevero, si è immediatamente colpiti dall’opulenza e dalla bellezza delle opere d’arte che la adornano. Il pezzo centrale è il celebre “Cristo Velato” di Giuseppe Sanmartino, scolpito nel 1753. Questa scultura in marmo è rinomata per il drappo trasparente che copre il corpo di Cristo, così realistico da sembrare tessuto vero. La leggenda narra che il velo sia stato ottenuto tramite un processo alchemico, ma in realtà è frutto dell’abilità tecnica dello scultore. Oltre al “Cristo Velato”, la cappella ospita altre opere d’arte di eccezionale valore. “Il Disinganno” di Francesco Queirolo, completato nel 1754, rappresenta un uomo che si libera da una rete, simbolo della lotta contro l’errore e l’inganno. La statua è particolarmente notevole per la delicatezza con cui è stata scolpita la rete in marmo, una vera e propria sfida tecnica. Un’altra opera di grande impatto è “La Pudicizia” di Antonio Corradini, che raffigura una donna velata e simboleggia la purezza. Corradini riuscì a rendere il velo in marmo con una tale leggerezza da farlo sembrare quasi trasparente. Il soffitto della cappella è affrescato con la “Gloria del Paradiso” di Francesco Maria Russo, una composizione che celebra l’ascensione al cielo attraverso un trionfo di angeli e santi. La pavimentazione, realizzata in cotto napoletano, segue un complesso disegno a labirinto, simbolo del percorso iniziatico e spirituale caro a Raimondo di Sangro. Uno degli aspetti più misteriosi della cappella sono le cosiddette “Macchine Anatomiche”. Si tratta di due scheletri, uno maschile e uno femminile, che mostrano in dettaglio il sistema circolatorio umano. Queste opere, attribuite a Giuseppe Salerno, sono state a lungo oggetto di speculazioni riguardo alla tecnica utilizzata per la loro realizzazione. Alcune teorie, mai confermate, suggerivano che i vasi sanguigni fossero stati creati iniettando una sostanza nei corpi ancora vivi. La storia della Cappella Sansevero è strettamente legata alla figura enigmatica di Raimondo di Sangro. Principe, scienziato, inventore e alchimista, Raimondo fu un uomo dai molti talenti e dalle molte ombre. La sua passione per le scienze e l’occulto ha alimentato numerose leggende, rendendo la cappella non solo un luogo di arte e bellezza, ma anche un simbolo di mistero e fascino esoterico.
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