Museo della Casina delle Civette
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La Casina delle Civette, situata all’interno di Villa Torlonia a Roma, è un edificio affascinante e unico nel suo genere, con una storia che si intreccia con quella della famiglia Torlonia. Originariamente progettata nel 1840 dall’architetto Giuseppe Jappelli per Alessandro Torlonia, la struttura iniziale, conosciuta come Capanna Svizzera, presentava un aspetto rustico simile a un rifugio alpino. Questa estetica era enfatizzata dal rivestimento esterno in tufo e dalle decorazioni interne che imitavano rocce e legno.
Nel 1908, Giovanni Torlonia junior, nipote di Alessandro, decise di trasformare la Capanna Svizzera in un villaggio medievale. L’architetto Enrico Gennari aggiunse elementi decorativi come finestre, loggette, porticati e torrette, tutti abbelliti da maioliche e vetrate colorate. Il nome attuale, Casina delle Civette, risale al 1916, quando furono inserite due vetrate raffiguranti civette stilizzate tra tralci di edera, opera di Duilio Cambellotti. Queste decorazioni divennero un tema ricorrente, dando alla casina il suo caratteristico nome.
La Casina delle Civette è un esempio notevole di stile liberty, con i tetti in cotto smaltato dai colori vivaci, i dettagli in ferro battuto e le numerose vetrate artistiche. Le vetrate, realizzate da artisti come Duilio Cambellotti, Umberto Bottazzi, Paolo Paschetto e Vittorio Grassi, sono particolarmente affascinanti e comprendono opere come “Le Civette”, “I Migratori” e “La Fata”. Queste vetrate, con le loro decorazioni intricate e i colori vividi, rappresentano un vero e proprio punto focale dell’edificio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Casina delle Civette fu occupata dalle truppe anglo-americane e subì gravi danni. Successivamente, fu lasciata in stato di abbandono fino al 1978, quando Villa Torlonia fu acquistata dal Comune di Roma. Nel 1991, un incendio devastante colpì l’edificio, aggravato da furti e vandalismi. Tuttavia, un importante progetto di restauro, avviato nel 1992 e concluso nel 1997, ha riportato la Casina delle Civette al suo antico splendore.
Oggi, la Casina delle Civette è un museo dedicato alle arti decorative e al liberty, aperto al pubblico per permettere di ammirare la bellezza e la complessità delle sue decorazioni. Tra i pezzi più notevoli all’interno della casina, vi sono le boiseries nella sala da pranzo, decorate con intarsi in ottone, foglie di lauro e tralci di vite. Le decorazioni a stucco, come i nidi di rondini nella Stanza delle Rondini e i tralci d’edera nel salottino dei satiri, aggiungono ulteriore fascino agli interni.
Il percorso museale si snoda su due piani. Al piano terra, l’ingresso accoglie i visitatori con decorazioni vegetali e una scala lignea che conduce al piano superiore. La Sala del Chiodo, un tempo studio di Giovanni Torlonia, ospita la vetrata “Il Chiodo”, un’opera di Cambellotti che rappresenta tralci di vite e grappoli d’uva. La Stanza delle Civette, invece, è adornata con vetrate che raffigurano le iconiche civette tra motivi vegetali, evidenziando il tema ricorrente del museo.
La sala da pranzo, recentemente restaurata, presenta boiseries con intagli a foglie e bacche di alloro, mentre il pavimento è in maiolica della Richard Ginori. Le finestre e le vetrate, realizzate dal Laboratorio Picchiarini, aggiungono un tocco di eleganza e raffinatezza alla stanza.
Il salottino delle ventiquattro ore, situato nel corpo ottagonale progettato da Giuseppe Jappelli, è decorato con un dipinto sul soffitto che rappresenta “Il volo delle ventiquattro ore”, simbolo dello scorrere del tempo. Le finestre, semplici ma eleganti, e il mosaico sul pavimento che raffigura Marte e Venere, aggiungono ulteriore bellezza a questo spazio.
La Casina delle Civette, con il suo mix di architettura eclettica, decorazioni liberty e storia aristocratica, rappresenta un angolo unico e affascinante di Roma.
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