Museo di Storia Naturale - La Specola
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La Specola, ufficialmente conosciuta come Museo di Storia Naturale di Firenze, è una delle istituzioni scientifiche più antiche e affascinanti d’Europa. Fondata nel 1771 dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, La Specola si trova nel Palazzo Torrigiani, vicino al Giardino di Boboli. Questo museo è famoso per la sua vasta collezione di ceroplastiche anatomiche, una delle più grandi al mondo, e per le sue ricche collezioni zoologiche.
L’origine del nome “Specola” deriva dall’osservatorio astronomico che fu parte integrante del museo sin dalla sua fondazione. Il Granduca Pietro Leopoldo volle creare un museo che fosse accessibile a tutti, senza distinzioni di classe o genere, anticipando di quasi due secoli il concetto moderno di museo pubblico. Questa visione illuminata si riflette nell’approccio didattico e divulgativo del museo, che continua a essere un punto di riferimento per studiosi e appassionati.Uno degli aspetti più affascinanti di La Specola è la sua collezione di modelli anatomici in cera, realizzati principalmente nel XVIII e XIX secolo. Questi modelli furono creati da ceroplasti come Clemente Susini, che lavorò sotto la direzione di Felice Fontana, il primo direttore del museo. Le ceroplastiche rappresentano dettagliate parti del corpo umano, permettendo agli studiosi di studiare l’anatomia senza la necessità di dissezioni su corpi reali. Questa tecnica divenne fondamentale in un’epoca in cui la dissezione era limitata e spesso mal vista.Le ceroplastiche non sono solo strumenti scientifici, ma anche vere e proprie opere d’arte. I modelli sono esposti in eleganti teche di legno e vetro, circondati da disegni preparatori e studi anatomici. Tra i pezzi più celebri vi sono i cosiddetti “Spellati”, figure umane senza pelle che mostrano con precisione muscoli, vasi sanguigni e organi interni.Oltre alle ceroplastiche, La Specola vanta una straordinaria collezione zoologica. Le prime sei sale del museo sono dedicate agli invertebrati, con esemplari di poriferi, molluschi, artropodi e altri. Seguono le sale dedicate ai rettili, che includono tartarughe giganti delle Galápagos e un coccodrillo mummificato proveniente dall’antico Egitto. La collezione ornitologica, distribuita su cinque sale, presenta un campionario quasi completo dell’avifauna italiana. La sezione dedicata ai mammiferi include pezzi unici come un raro rinoceronte bianco e l’ippopotamo dei Boboli, un esemplare che visse nei giardini del Granduca nel XVIII secolo.Un altro punto di interesse è la Sala degli Scheletri, aperta solo su appuntamento o in occasioni speciali. Qui sono esposti scheletri di numerose specie animali, inclusi un capodoglio e una balenottera. Questa sala offre una visione affascinante della diversità della vita animale attraverso la struttura ossea.Nel corso della sua storia, La Specola ha vissuto periodi di splendore e crisi. Durante l’occupazione napoleonica, molte opere furono trasferite a Parigi, sebbene alcune finissero a Montpellier. Con il ritorno dei Lorena, il museo riprese la sua funzione educativa, anche se negli anni successivi le collezioni furono disperse in vari palazzi fiorentini a causa di riorganizzazioni istituzionali. Solo negli anni ’70 del XX secolo, grazie a una rinnovata sensibilità verso le questioni ambientali, il museo ha iniziato a recuperare la sua importanza, culminando nella riunificazione delle collezioni sotto l’egida dell’Università di Firenze nel 1984.La Specola ospita anche la Tribuna di Galileo, un gioiello tardo-neoclassico commissionato dal Granduca Leopoldo II per il terzo Congresso degli Scienziati Italiani nel 1841. Questa tribuna è un omaggio a Galileo Galilei e contiene dipinti e statue che celebrano la scienza.
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