Obelisco Esquilino

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Rione XV - Esquilino
Risalente al periodo faraonico, l’obelisco fu originariamente eretto nel Tempio del Sole di Heliopolis durante il regno di Seti I, intorno al XIII secolo a.C. Successivamente, sotto il regno di Ramsete II, venne trasportato a Tebe per adornare il Tempio di Amon-Ra, divinità supremamente venerata nell’antico pantheon egizio. Qui, per secoli, l’obelisco rimase testimone silenzioso delle grandiose cerimonie religiose e dell’importanza politica della regione. Tuttavia, fu durante l’epoca romana che l’obelisco trovò la sua strada verso Roma, simbolo tangibile della vastità dell’Impero e della sua predilezione per l’arte e la cultura dell’antico mondo mediterraneo. Fu l’imperatore Augusto a ordinare il suo trasporto dalla città di Eliopoli, nell’attuale Egitto, per ornare il Circo Massimo, il magnifico luogo di intrattenimento e competizione dell’antica Roma. Qui, circondato da migliaia di spettatori, l’obelisco assistette alle epiche gare dei carri e alle cerimonie in onore degli dei, immergendosi nella vita frenetica e vibrante della città. Tuttavia, il destino dell’obelisco era destinato a cambiare ancora una volta. Nel Medioevo, durante il periodo della cristianizzazione di Roma, molte antiche opere d’arte furono riutilizzate o trasformate per scopi cristiani. Fu così che l’obelisco, già testimonianza di un passato glorioso, fu trasformato in croce e collocato davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, simbolo della nuova fede che stava prendendo piede nella città. L’obelisco, con la sua altezza di oltre 14 metri e la sua base decorata con iscrizioni egizie, è un esempio straordinario di come le culture e le civiltà si sovrappongano e si influenzino reciprocamente nel corso della storia. Le sue forme eleganti e slanciate si ergono fieramente nel panorama urbano di Roma, testimoniando il passato glorioso dell’antica città e offrendo ai visitatori una finestra sulla grandezza delle civiltà che l’hanno preceduta.
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