Palazzo Pazzi

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Il Palazzo Pazzi, conosciuto anche come Palazzo della Congiura o Palazzo Pazzi-Quaratesi, è uno degli edifici rinascimentali più affascinanti e carichi di storia a Firenze. Situato in via del Proconsolo, all’angolo con Borgo degli Albizi, il palazzo è stato commissionato da Jacopo de’ Pazzi e costruito tra il 1458 e il 1469. Il progetto architettonico è stato affidato a Giuliano da Maiano, sebbene in passato sia stato attribuito anche a Michelozzo di Bartolomeo o Filippo Brunelleschi. La famiglia Pazzi era una delle più ricche e influenti di Firenze, con importanti interessi nel settore bancario e commerciale. Tuttavia, la loro storia è indelebilmente segnata dalla famosa Congiura dei Pazzi del 1478, un tentativo fallito di assassinio che aveva l’obiettivo di spodestare i Medici, la famiglia dominante della città. Questo evento drammatico ebbe luogo il 26 aprile 1478, durante la Messa nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, e portò all’uccisione di Giuliano de’ Medici mentre suo fratello Lorenzo, conosciuto come Lorenzo il Magnifico, riuscì a salvarsi. La congiura, sostenuta anche dal papa Sisto IV e da altri potenti alleati, si concluse con l’esecuzione dei congiurati e la confisca dei beni dei Pazzi, incluso il loro palazzo, che passò a varie famiglie nei secoli successivi, tra cui i Cybo e gli Strozzi. L’architettura del palazzo riflette il gusto e lo stile rinascimentale con un’imponente facciata in pietra bugnata al piano terra, che si eleva su due piani nobili caratterizzati da eleganti finestre ad arco ribassato. Le lunette sopra le finestre sono decorate con fiori e vele gonfiate dal vento, simbolo delle attività marittime della famiglia Pazzi. Uno degli elementi più distintivi è il cortile interno, con colonne corinzie sormontate da capitelli decorati con due delfini dorati attorno a una coppa fiammeggiante, simbolo araldico dei Pazzi. Un aneddoto interessante riguarda il simbolo della coppa fiammeggiante, che si dice sia stato aggiunto allo stemma della famiglia in onore di Pazzino de’ Pazzi, un antenato che partecipò alla Prima Crociata e fu tra i primi a scalare le mura di Gerusalemme. In segno di riconoscimento, Pazzino ricevette tre pietre del Santo Sepolcro, che ancora oggi sono utilizzate durante la cerimonia dello Scoppio del Carro a Firenze, un evento tradizionale che si svolge ogni Pasqua. Dopo la confisca da parte dei Medici, il palazzo passò attraverso diverse mani, diventando sede di istituzioni giuridiche e diplomatiche. Durante il breve periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia (1865-1871), ospitò l’ambasciata prussiana. All’inizio del XX secolo, fu acquistato dalla Banca di Firenze, che commissionò agli architetti Ezio Cerpi e Adolfo Coppedè il restauro e la decorazione del cortile con vetrate e ceramiche, portando un tocco di modernismo all’edificio.
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