Ponte delle Navi
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Il Ponte delle Navi, situato nella storica zona di Veronetta a Verona, è uno dei ponti più affascinanti e significativi della città, sia dal punto di vista storico che architettonico. La sua origine risale a tempi molto antichi: già in epoca romana, probabilmente esisteva un ponte ligneo nello stesso punto, essenziale per il collegamento tra le due sponde dell’Adige e per facilitare il traffico lungo la via Postumia. Questo antico ponte permetteva di evitare l’attraversamento del centro urbano, snellendo così il traffico commerciale dell’epoca.
La storia documentata del Ponte delle Navi inizia nel Medioevo. Nel 1153, un ponte in legno crollò a causa di una piena del fiume. Successivamente, nel 1373, Cansignorio della Scala ordinò la ricostruzione del ponte, questa volta in muratura, affidando il progetto agli architetti Giovanni da Ferrara e Jacopo di Gozo. Il nuovo ponte era dotato di quattro arcate e una torre centrale, un simbolo di potere e controllo sul territorio.
Nel corso dei secoli, il Ponte delle Navi ha subito numerosi danni e ricostruzioni. Nel 1757, una devastante alluvione danneggiò gravemente il ponte, inclinando la torre centrale che fu successivamente demolita. Gli interventi di ricostruzione furono eseguiti dall’ingegnere Adriano Cristofoli, che ripristinò il ponte mantenendo gran parte della sua struttura originaria.
Nel XIX secolo, a seguito della catastrofica inondazione del 1882, il ponte fu nuovamente danneggiato e demolito nel 1892 per far posto ai nuovi argini in muratura, detti muraglioni. Su progetto dell’ingegnere Alessandro Peretti, fu costruito un nuovo ponte in metallo, lungo 90 metri e largo 12. Tuttavia, il rapido deterioramento del ferro e le mutate esigenze del traffico portarono a un’ulteriore ricostruzione nel 1936, con un ponte disegnato dall’architetto Arturo Midana, caratterizzato da un rivestimento in marmo e parapetti metallici leggeri.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1945, i soldati tedeschi in ritirata fecero saltare in aria il ponte insieme ad altri ponti di Verona. Il Ponte delle Navi fu ricostruito nel dopoguerra, utilizzando cemento e laterizio per meglio integrarsi cromaticamente con la chiesa di San Fermo Maggiore. Il nuovo ponte fu inaugurato l’8 agosto 1949 e mantiene ancora oggi il suo aspetto solido e funzionale.
Oltre alla sua rilevanza architettonica, il Ponte delle Navi ha una grande importanza storica e sociale. Nelle vicinanze si trovava uno dei cinque punti di controllo del dazio di Verona, la dogana di Ponte delle Navi, che aveva il compito di ispezionare le merci provenienti da Venezia e smistare il sale nelle zone circostanti. Questo ruolo cruciale nell’economia medievale sottolinea l’importanza strategica del ponte.
Un aneddoto particolarmente significativo legato al ponte riguarda Bartolomeo Rubele, un umile facchino che nel 1757, durante una delle piene del fiume, riuscì a salvare numerose persone utilizzando corde e scale improvvisate per raggiungere la torre inclinata del ponte. Per il suo gesto eroico, fu accolto in trionfo dalla popolazione, un episodio che è rimasto nella memoria collettiva della città e che sottolinea l’importanza del ponte non solo come struttura fisica ma anche come simbolo di solidarietà e coraggio.
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