Porta Leoni

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orta Leoni, una delle porte romane di Verona, rappresenta un affascinante frammento dell’antico splendore della città. Situata alla fine di Via Cappello, vicino alla famosa Casa di Giulietta, questa porta risale al I secolo a.C. e si trova lungo il cardo massimo, l’asse viario principale che attraversava la città da nord a sud. Originariamente costruita in mattoni e tufo vulcanico, Porta Leoni fu successivamente rivestita con una facciata in pietra bianca durante il I secolo d.C., quando Verona subì una serie di abbellimenti e ristrutturazioni sotto l’Impero Romano. La facciata in pietra bianca, riccamente decorata, rifletteva lo stile architettonico romano con archi e colonne ritorte, conferendo alla porta un aspetto maestoso e imponente. Il nome “Porta Leoni” deriva da un sarcofago romano decorato con due leoni, scoperto nelle vicinanze e oggi situato dietro il monumento a Umberto I. Durante il Medioevo, la porta era conosciuta come Porta San Fermo a causa della vicina chiesa omonima, mentre nel Rinascimento era chiamata Arco di Valerio. La struttura originale della porta comprendeva una pianta quadrata con un cortile interno e doppie facciate con archi. Era alta 13 metri, la stessa altezza delle mura cittadine, e ai lati esterni si ergevano due torri poligonali, le cui fondamenta sono ancora visibili nell’area archeologica sotto Via Leoni. Le gallerie ai piani superiori, insieme alle torri, avevano numerose finestre che permettevano la vista sull’esterno. Nel corso dei secoli, Porta Leoni ha subito vari cambiamenti. Nel XIII secolo, parte della facciata originale fu incorporata in un palazzo medievale, visibile ancora oggi. Scavi archeologici effettuati tra il 1958 e il 1959 e successivamente tra il 1974 e il 1981 hanno portato alla luce ulteriori resti della porta, inclusi frammenti della pavimentazione del cortile interno e parti delle mura laterali.
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