Porta Pia

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Porta Pia è uno degli esempi più notevoli dell’architettura rinascimentale a Roma e rappresenta una delle ultime opere di Michelangelo Buonarroti. Situata nel quartiere Nomentano, la porta è nota soprattutto per il ruolo cruciale che ha avuto durante la Presa di Roma il 20 settembre 1870, evento che segnò la fine dello Stato Pontificio e l’annessione di Roma al Regno d’Italia. La costruzione di Porta Pia fu commissionata da Papa Pio IV nel 1561 per sostituire la vicina Porta Nomentana, che era diventata inadatta a causa delle trasformazioni urbanistiche dell’epoca. Michelangelo, già anziano e vicino alla fine della sua carriera, fu incaricato di progettare la nuova porta. Sebbene il maestro presentò tre disegni al pontefice, si scelse il progetto meno costoso, ma non meno innovativo e imponente. Porta Pia è caratterizzata da un’architettura che mescola elementi classici e innovazioni rinascimentali. Realizzata in travertino e muratura, la porta presenta un arco centrale fiancheggiato da due ali laterali. La facciata interna è particolarmente ricca di dettagli, con pilastri corinzi, fregi decorativi e un mascherone ghignante che, secondo la leggenda, rappresenterebbe lo stesso Michelangelo. Sulla facciata esterna, più semplice, spicca una serie di nicchie che ospitano statue di santi martiri. Un aspetto interessante di Porta Pia è il “scherzo” di Michelangelo. Si dice che l’artista, per ricordare le umili origini del papa, abbia fatto scolpire sulla porta una bacinella con un asciugamano, simbolo della famiglia di barbieri da cui proveniva Papa Pio IV. Questo dettaglio è un esempio del senso dell’umorismo di Michelangelo e della sua capacità di inserire elementi personali nelle sue opere. Nel corso dei secoli, Porta Pia ha subito vari interventi di restauro. Uno dei più significativi avvenne nel 1853, quando la struttura fu gravemente danneggiata da un fulmine. Fu l’architetto Virginio Vespignani a sovrintendere ai lavori di ricostruzione, che si conclusero nel 1869 con l’aggiunta di elementi neoclassici. Vespignani si ispirò a incisioni del XVI secolo per cercare di rimanere fedele al progetto originale di Michelangelo. Il 20 settembre 1870, Porta Pia divenne teatro di uno degli eventi più importanti della storia d’Italia: la Breccia di Porta Pia. Le truppe del Regno d’Italia, guidate dal generale Raffaele Cadorna, aprirono una breccia nelle mura aureliane vicino alla porta, permettendo l’ingresso a Roma e segnando la fine del potere temporale dei papi. Questo evento, simbolo del Risorgimento italiano, è commemorato da diverse lapidi e monumenti situati nei pressi della porta. Tra i monumenti più significativi vi è il Monumento al Bersagliere, eretto nel 1932 su iniziativa dell’Associazione Nazionale Bersaglieri. La statua in bronzo, alta sei metri e opera dello scultore Publio Morbiducci, raffigura un bersagliere in corsa, armato di fucile, e simboleggia il coraggio e lo spirito combattivo dei soldati italiani. Ai lati del basamento sono presenti bassorilievi che rappresentano episodi salienti della storia del Corpo dei Bersaglieri. All’interno del cortile della porta, che un tempo ospitava l’ufficio doganale, si trova oggi il Museo Storico dei Bersaglieri. Questo museo custodisce una collezione di cimeli, documenti e reperti legati alla storia dei bersaglieri e alle vicende del Risorgimento italiano. Tra le esposizioni più significative vi sono i busti di Alessandro La Marmora, fondatore del Corpo, e di altri eroi del Risorgimento come Luciano Manara e Goffredo Mameli.
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