Ripley's Believe It or Not! (Amsterdam)

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Ripley’s Believe It or Not! è una celebre franchigia americana fondata da Robert Ripley, che ha costruito la sua fama esplorando e documentando eventi bizzarri e oggetti straordinari che spesso sembrano sfidare la realtà. La storia di Ripley’s inizia nel 1918, quando Robert Ripley, allora un giovane fumettista sportivo, crea una striscia a fumetti intitolata “Champs and Chumps”, in cui descriveva imprese sportive fuori dal comune. Il successo fu immediato, e la striscia venne presto ribattezzata “Believe It or Not!”. Ripley, noto per il suo spirito avventuroso e la sua curiosità insaziabile, viaggiò in lungo e in largo per scoprire storie incredibili da raccontare al suo pubblico. Nonostante il suo status di globetrotter, molte delle informazioni pubblicate nelle sue strisce erano frutto delle ricerche del suo assistente, Norbert Pearlroth, che passava giorni interi alla Biblioteca Pubblica di New York a scavare tra vecchi libri e articoli. Le strisce di Ripley divennero così popolari che nel 1933 venne inaugurata la prima mostra permanente, chiamata “Odditorium”, alla Fiera Mondiale di Chicago. Questo evento segnò l’inizio di una serie di esposizioni permanenti in tutto il mondo, ognuna delle quali presentava una collezione di curiosità, artefatti bizzarri e meraviglie naturali. Tra gli oggetti più noti esposti nei vari Odditorium ci sono una statua di un uomo alto 2,72 metri, un pezzo di roccia proveniente da Marte e una replica di una tomba egizia. Negli anni ’30, Ripley espanse la sua franchigia al mondo della radio, con trasmissioni che portarono le sue storie bizzarre a un pubblico ancora più ampio. I suoi programmi radiofonici divennero estremamente popolari, e Ripley fu il primo a trasmettere in diretta da metà dell’oceano e a collegare Buenos Aires a New York tramite radio. Nel corso dei decenni, Ripley’s Believe It or Not! è diventato sinonimo di tutto ciò che è straordinario e incredibile. Oltre alle mostre permanenti, il marchio ha prodotto libri, programmi televisivi, fumetti e persino attrazioni interattive. La filosofia di Ripley, che celebrava l’unicità e l’insolito, continua a vivere attraverso questi media, ispirando generazioni di curiosi e appassionati del bizzarro. L’influenza di Ripley si estende anche alla cultura popolare. Durante la Grande Depressione, Ripley era così famoso che venne votato come una delle persone più popolari d’America, superando celebrità del calibro di James Cagney e Franklin D. Roosevelt. La sua capacità di trovare meraviglie nel mondo ordinario e di presentarle in modo affascinante ha reso il suo lavoro un punto di riferimento per coloro che cercano di sfidare le convenzioni e vedere il mondo con occhi nuovi.
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