Santuario della Consolata
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Il Santuario della Consolata di Torino, noto affettuosamente come “La Consolata” dai torinesi, è un luogo di culto di straordinaria importanza storica e spirituale. Situato nel cuore della città, il santuario è dedicato alla Madonna Consolatrice, figura profondamente venerata dai fedeli torinesi.
Le origini del santuario risalgono al X secolo, quando sul sito attuale sorgeva una chiesa dedicata a Sant’Andrea. Di quel periodo rimangono il campanile romanico e la cappella sotterranea della Madonna delle Grazie. La chiesa subì numerose trasformazioni e ampliamenti nel corso dei secoli, riflettendo l’evoluzione dell’architettura e della devozione mariana.
Uno degli eventi più significativi nella storia del santuario avvenne nel 1678, quando la Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours commissionò una ristrutturazione completa dell’edificio all’architetto Guarino Guarini. Guarini trasformò la chiesa in uno splendido esempio di barocco, caratterizzato da una pianta ellittica e da una nuova cappella esagonale destinata ad ospitare l’icona venerata della Madonna Consolatrice. L’intervento di Guarini, completato nel 1703, ha definito le forme e il layout attuali del santuario.
Filippo Juvarra, un altro architetto di grande talento, contribuì ulteriormente alla magnificenza del santuario tra il 1729 e il 1740. Juvarra aggiunse un presbiterio ovale per accogliere il nuovo altare maggiore e rielaborò la cupola, arricchendo l’interno con decorazioni barocche. L’altare di Juvarra, con due angeli in marmo bianco scolpiti da Carlo Antonio Tantardini, è uno dei punti focali del santuario, sottolineando la centralità della devozione mariana.
Il santuario ha vissuto momenti difficili, specialmente durante il periodo napoleonico, quando fu trasformato in caserma militare. Dopo la caduta di Napoleone, nel 1815, la chiesa fu affidata agli Oblati di Maria Vergine, che ne curarono la ricostruzione e la preservazione. Un altro importante intervento architettonico fu guidato da Carlo Ceppi tra il 1899 e il 1904, che aggiunse quattro cappelle e completò l’aspetto attuale del santuario.
Un evento miracoloso è associato alla storia del santuario: nel 1104, un uomo cieco di nome Giovanni Ravacchio affermò di aver ritrovato l’icona della Madonna Consolatrice grazie a una visione. Dopo aver recuperato l’icona, si dice che l’uomo riacquistò la vista, un miracolo che aumentò significativamente la devozione popolare verso la Madonna Consolatrice e contribuì a trasformare la chiesa in un santuario mariano.
L’interno del santuario è un tripudio di colori e decorazioni rococò, con marmi policromi e colonne tortili che creano un’atmosfera di solenne bellezza. La cupola, affrescata da Giovanni Battista Crosato, aggiunge un ulteriore livello di magnificenza all’interno. Le cappelle laterali, progettate da Carlo Ceppi, ospitano reliquie e altari dedicati a vari santi, rendendo il santuario un luogo di profonda spiritualità e preghiera.
Il Santuario della Consolata non è solo un luogo di culto, ma anche un centro di vita comunitaria e di eventi religiosi. Ogni anno, il 20 giugno, si tiene una processione in onore della Madonna Consolatrice, durante la quale l’icona viene portata in giro per le strade di Torino, attirando migliaia di fedeli. Questo evento, insieme alle numerose messe e celebrazioni che si svolgono regolarmente nel santuario, testimonia la continua rilevanza del santuario nella vita religiosa e sociale della città.
La Consolata è anche un luogo di rifugio e conforto per i torinesi nei momenti di difficoltà. Durante l’assedio di Torino del 1706, il santuario fu un punto di riferimento e rifugio per la popolazione, e miracolosamente rimase in gran parte intatto nonostante la sua vicinanza alle mura della città. Un proiettile incastonato nella cupola, con una data errata di 1704, ricorda questo periodo di grande tensione e fede.
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