Sinagoga di Spalato
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Diocletian’s Palace
La Sinagoga di Spalato è una delle più antiche sinagoghe sefardite ancora in uso nel mondo, risalente al XVI secolo. Situata in Židovski Prolaz, all’interno delle mura del Palazzo di Diocleziano, rappresenta un’importante testimonianza della presenza e della resilienza della comunità ebraica nella città.
La storia ebraica di Spalato inizia molto prima della costruzione della sinagoga attuale. Durante il periodo romano, la vicina città di Salona, l’odierna Solin, ospitava una comunità ebraica fiorente, come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti, tra cui candelabri ebraici e frammenti di sarcofagi decorati con menorah. Quando Salona fu distrutta dagli Avari nel VII secolo, molti dei suoi abitanti, inclusi gli ebrei, cercarono rifugio all’interno delle mura del Palazzo di Diocleziano, segnando l’inizio della città di Spalato.
La sinagoga attuale fu costruita intorno al 1500, utilizzando i piani superiori di due case medievali unite insieme. Questo edificio divenne un rifugio per i sefarditi in fuga dall’Inquisizione in Spagna e Portogallo. La comunità ebraica crebbe significativamente durante il XV e XVI secolo, grazie all’arrivo di questi rifugiati. La sinagoga si distingue per la sua architettura unica: l’aron hakodesh, l’armadio sacro contenente i rotoli della Torah, è incastonato direttamente nella parete occidentale del palazzo di Diocleziano. L’interno è caratterizzato da un soffitto dipinto di blu, eleganti archi e un grande lampadario di ottone, che insieme creano un’atmosfera di solenne bellezza.
Nel corso dei secoli, la sinagoga e la comunità ebraica hanno affrontato numerose sfide. Un grande incendio nel 1507 distrusse una precedente casa di culto, portando alla costruzione dell’attuale sinagoga. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la sinagoga fu gravemente danneggiata dai fascisti italiani, che distrussero molti oggetti religiosi e documenti storici in un falò nella piazza principale della città. Successivamente, durante l’occupazione nazista, molti ebrei di Spalato furono deportati e oltre il 50% della comunità perì.
Dopo la guerra, la sinagoga fu restaurata e ulteriori lavori di conservazione furono eseguiti nel 1996 e nel 2015. Questi interventi hanno incluso la riparazione delle facciate, la sostituzione delle persiane danneggiate e l’installazione di nuovi sistemi di drenaggio per prevenire infiltrazioni d’acqua. Questi lavori di restauro hanno permesso di preservare questo importante sito storico per le future generazioni.
La comunità ebraica di Spalato, sebbene ridotta nei numeri, continua a essere attiva. La sinagoga non è solo un luogo di culto, ma anche il centro della vita comunitaria, ospitando eventi culturali e attività educative. La vicina libreria Morpurgo, una delle più antiche d’Europa, fondata da un’importante famiglia ebraica, è un altro punto di riferimento del patrimonio ebraico di Spalato.
Un luogo di particolare interesse è il vecchio cimitero ebraico sul monte Marjan, istituito nel 1573. Questo cimitero contiene circa 700 lapidi, con iscrizioni in ebraico, italiano e croato, che testimoniano la lunga storia della comunità. La forma delle lapidi, alcune delle quali ricordano un sarcofago, riflette le tradizioni secolari sefardite.
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