Torre dei Mannelli
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La Torre dei Mannelli, situata all’angolo sud-est del Ponte Vecchio a Firenze, è un esempio straordinario di architettura medievale che combina storia, arte e ingegneria. Costruita nel XIII secolo, la torre faceva parte di un sistema difensivo che includeva altre tre torri, una per ciascun angolo del ponte. Di queste quattro torri, la Torre dei Mannelli è l’unica ancora in piedi, testimonianza del prestigio e della resilienza della famiglia Mannelli, originaria di questo quartiere.
La famiglia Mannelli, di fede ghibellina e discendente dai Manlii romani, era imparentata con gli Uberti, una delle più potenti famiglie fiorentine. Dopo la sconfitta dei ghibellini nella battaglia di Benevento, i Mannelli furono esiliati ma riuscirono a rientrare a Firenze cambiando il loro nome in Pontigiani o Piazzigiani, a seconda delle fonti, e giurando fedeltà ai guelfi. La torre fu citata per la prima volta come “nova” in un documento del 1249, suggerendo che fosse di recente costruzione all’epoca.
Uno degli episodi più significativi nella storia della torre risale al 1565, quando Cosimo I de’ Medici ordinò la costruzione del Corridoio Vasariano, progettato da Giorgio Vasari. Questo passaggio sopraelevato doveva collegare Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando sopra il Ponte Vecchio. Tuttavia, il progetto originale prevedeva la demolizione o il ridimensionamento della Torre dei Mannelli. La famiglia Mannelli si oppose fermamente, costringendo Vasari a modificare i suoi piani e a far passare il corridoio attorno alla torre tramite una struttura a sbalzo sostenuta da beccatelli in pietra serena. Questo ingegnoso adattamento non solo preservò la torre, ma aggiunse un elemento distintivo all’architettura del corridoio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre subì danni significativi a causa delle mine posizionate dai tedeschi in ritirata nell’agosto del 1944. Nonostante i danni, la struttura rimase in piedi e fu restaurata negli anni successivi dall’architetto Nello Baroni. Purtroppo, il palazzetto adiacente dei Mannelli, che includeva una loggia della famiglia Canigiani, andò completamente distrutto.
La Torre dei Mannelli mantiene molte delle sue caratteristiche originarie, tra cui il rivestimento in filaretto di pietra a vista e le buche pontaie, utilizzate in passato per supportare i ponteggi di legno durante la costruzione. Le finestre variano in forma e dimensioni, alcune quadrangolari e altre con archi, aggiungendo un fascino visivo alla struttura. All’ultimo piano, una sala panoramica offre una vista mozzafiato sul Ponte Vecchio e sul fiume Arno, rappresentando un recente intervento di riqualificazione che ha saputo coniugare modernità e tradizione.
La torre è stata anche un luogo simbolico durante la Resistenza italiana. Durante la guerra, fu utilizzata come quartier generale dai partigiani fiorentini, tra cui il padre della scrittrice Oriana Fallaci. Questo legame con la lotta partigiana aggiunge un ulteriore strato di significato storico alla struttura.
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