Villa Wolkonsky
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Rione XV - Esquilino
Villa Wolkonsky, situata sul colle Esquilino a Roma, è una delle residenze storiche più affascinanti della città, immersa in un giardino di oltre cinque ettari, attraversato da trentasei archi dell’antico acquedotto Neroniano risalente al I secolo d.C. La villa prende il nome dalla principessa russa Zinaida Wolkonsky, che la acquistò nel 1830 trasformandola in un rifugio culturale e sociale frequentato da illustri artisti e intellettuali del tempo.
Zinaida Alexandrovna Belosselsky-Belozersky, moglie di un aiutante di campo dello zar Alessandro I, acquistò la proprietà con l’intento di creare un luogo di pace e bellezza dove poter ospitare i suoi amici letterari e artistici. Tra i frequentatori della villa si annoverano personalità come il pittore Karl Brullov, lo scrittore Nikolai Gogol, che vi scrisse parte delle sue “Anime morte”, e il compositore Gaetano Donizetti. La principessa stessa era una figura di spicco nel panorama culturale europeo, conosciuta per il suo salotto letterario che attrasse figure come Stendhal e Sir Walter Scott.
La villa fu progettata dall’architetto Giovanni Azzurri e comprendeva inizialmente una piccola residenza, che divenne il nucleo di un complesso architettonico più ampio. I giardini della villa, arricchiti da roseti e statue, riflettono il gusto raffinato della principessa e includono numerosi reperti archeologici recuperati dal terreno durante i lavori di costruzione. Gli scavi portarono alla luce tombe romane, un columbarium e numerosi artefatti che Zinaida utilizzò per decorare il giardino, creando un’atmosfera che combinava natura e archeologia.
Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, la villa subì importanti cambiamenti. Dopo essere stata sequestrata dal governo italiano nel 1944, fu utilizzata dagli Alleati come quartier generale e, successivamente, dalla Croce Rossa Italiana. Nel 1951, la villa fu acquistata dal governo britannico e divenne la residenza ufficiale dell’ambasciatore britannico in Italia, una funzione che mantiene tuttora. Gli uffici dell’ambasciata tornarono alla loro sede originale presso Porta Pia nel 1971, lasciando Villa Wolkonsky come residenza e sede di eventi ufficiali.
I giardini della villa sono uno dei suoi punti di forza, ospitando una straordinaria varietà di piante e alberi, con un censimento recente che ha rilevato circa 200 specie diverse. I resti dell’acquedotto Neroniano, che attraversano il giardino, aggiungono un elemento storico unico, creando un contrasto suggestivo con la vegetazione rigogliosa. La villa è inoltre nota per la sua serra restaurata, che ospita una collezione di oltre 350 marmi romani recuperati durante i lavori di restauro sponsorizzati dalla Shell Italia. Questi reperti, sebbene non accessibili al pubblico per motivi di sicurezza, sono disponibili per studi accademici e visite speciali.
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