Chiesa di Santa Maria in Via
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Rione II - Trevi
La Chiesa di Santa Maria in Via, situata nel rione Trevi di Roma, è un esempio di architettura barocca con una storia che risale almeno al X secolo. Il nome “in Via” potrebbe riferirsi alla vicinanza all’antica via Flaminia, oggi via del Corso, o potrebbe essere una deformazione di “Vinea” (vigna), come attestano documenti antichi. La chiesa è menzionata per la prima volta nel 955.
La sua storia si intreccia con una leggenda: nel 1256, un servo del cardinale Pietro Capocci fece cadere accidentalmente un’immagine della Madonna dipinta su una tegola in un pozzo. Miracolosamente, l’acqua del pozzo cominciò a straripare, riportando in superficie la tegola. Questo evento prodigioso portò il cardinale a costruire una cappella intorno al pozzo miracoloso per ospitare l’immagine sacra, che divenne nota come la “Lourdes di Roma”. La cappella del Pozzo è tuttora presente nella chiesa, e i fedeli possono bere l’acqua del pozzo tramite un piccolo rubinetto.
Nel 1491, sotto Papa Innocenzo VIII, la chiesa fu riedificata e nel 1513 fu affidata ai Padri Serviti da Leone Medici. Nel 1551, Papa Giulio III la assegnò al nipote Fulvio Giulio della Corgna, creato cardinale. La ricostruzione definitiva avvenne nel 1594 su progetto di Giacomo della Porta, con la facciata completata da Carlo Rainaldi.
La facciata, suddivisa in due ordini, è decorata con paraste e cornici che le conferiscono un aspetto monumentale. L’interno è a navata unica con cappelle laterali, caratterizzato da un’elegante semplicità. La volta, affrescata da Gian Domenico Piastrini nel 1723-24, raffigura la prima messa di San Filippo Benizi, uno dei santi più venerati dai Serviti.
Tra le cappelle, la prima a destra racchiude l’immagine della Madonna su tegola, considerata miracolosa. La cappella Aldobrandini, la terza sulla destra, ospita un’Annunciazione e due quadri del Cavalier d’Arpino, rinomato artista del barocco romano. Su due cantorie ai lati dell’altare maggiore si trova un organo a canne Tamburini del 1930, con trasmissione elettronica e 27 registri, che arricchisce le celebrazioni liturgiche con la sua musica solenne.
La Chiesa di Santa Maria in Via è anche chiesa nazionale per la comunità ecuadoregna a Roma, che la utilizza come punto di riferimento spirituale e culturale. Nel 1897, a causa dei lavori di apertura della nuova via del Tritone, la chiesa subì rimaneggiamenti sul lato nord, ma riuscì a conservare gran parte della sua struttura originale.
Un aspetto interessante della chiesa è la presenza della sepoltura di Carlo Lambardi, un architetto che partecipò intensamente ai lavori di restauro della chiesa. La sua sepoltura è stata recentemente riscoperta e documentata, aggiungendo un ulteriore tassello alla ricca storia di questo luogo di culto.
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