Circo Massimo
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Il Circo Massimo è uno dei monumenti più emblematici di Roma, un luogo che ha attraversato millenni di storia e ha visto la città crescere e trasformarsi intorno a sé. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, questo antico circo romano è stato il più grande edificio per spettacoli mai costruito e uno dei più importanti centri della vita pubblica dell’antica Roma. La sua storia è ricca di eventi, modifiche architettoniche e aneddoti che ne fanno una testimonianza vivente della grandezza e della complessità della civiltà romana.
Le origini del Circo Massimo risalgono alla leggenda del ratto delle Sabine, un episodio mitico che avrebbe avuto luogo proprio in questa valle durante i giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. La valle, con il suo ampio spazio pianeggiante vicino al Tevere, era il luogo ideale per attività di mercato, rituali e socializzazione. Le prime strutture del circo erano probabilmente in legno e mobili, utilizzate per i grandi Ludi Romani organizzati da Tarquinio Prisco nel VI secolo a.C.
La trasformazione del Circo Massimo in un edificio permanente iniziò nel 329 a.C., con la costruzione dei primi carceres, le stalle di partenza per le corse dei carri. Fu però sotto Gaio Giulio Cesare, nel I secolo a.C., che il circo assunse la sua forma definitiva con strutture in muratura e sedili permanenti. Cesare costruì anche una spina centrale, decorata con vari monumenti, statue e due obelischi egizi portati a Roma successivamente: l’obelisco Flaminio, spostato nel XVI secolo in Piazza del Popolo, e l’obelisco Lateranense, ora presso la Basilica di San Giovanni in Laterano.
Il Circo Massimo subì numerosi restauri e ampliamenti durante l’epoca imperiale. Augusto aggiunse un altro ordine di sedili e abbellì ulteriormente la spina, mentre Tiberio, Nerone e Traiano contribuirono con ulteriori miglioramenti strutturali e decorativi. Traiano, in particolare, completò la ricostruzione del circo dopo un devastante incendio sotto Domiziano. Durante il regno di Tito, fu eretto un arco monumentale al centro del lato curvo, con tre fornici e decorato con una quadriga bronzea, che aggiungeva maestosità all’ingresso principale del circo.
La struttura del Circo Massimo era imponente: lungo 600 metri e largo 140, poteva ospitare tra i 260.000 e i 300.000 spettatori, rendendolo il più grande edificio per spettacoli mai costruito. La cavea, l’area destinata agli spettatori, era suddivisa in tre ordini e poggiava su una complessa struttura di muratura che ospitava passaggi, scale e ambienti di servizio. L’arena era circondata da un euripo, un canale largo quasi tre metri, che venne poi eliminato per aumentare la capienza.
Le corse dei carri erano l’evento principale del Circo Massimo. Dodici quadrighe, ognuna trainata da quattro cavalli, compivano sette giri intorno alla spina centrale, decorata con statue, edicole e tempietti. I giri venivano contati utilizzando sette uova e sette delfini posti sulla spina. I carceres, situati sul lato rettilineo verso il Tevere, erano disposti obliquamente per permettere un allineamento corretto alla partenza e dotati di un meccanismo che ne permetteva l’apertura simultanea.
Il Circo Massimo non fu solo teatro di corse dei carri, ma anche di altri eventi pubblici e rituali. Durante i Ludi Apollinares del 212 a.C., indetti da Publio Cornelio Silla, si svolsero qui i primi giochi. L’edificio rimase in uso fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549 d.C., dopo di che iniziò un lento declino. Nel Medioevo, la zona divenne agricola e fu occupata da costruzioni utilitarie, come il cimitero israelitico nel 1645 e il gazometro nel 1852.
Oggi, il Circo Massimo è un’area archeologica e uno spazio verde aperto al pubblico, utilizzato per grandi eventi e manifestazioni. Nonostante il tempo e le trasformazioni, l’assetto antico è ancora riconoscibile. La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha intrapreso diversi progetti di restauro per preservare e valorizzare questo straordinario monumento. Nel 1959, il Circo Massimo doveva ospitare le riprese della corsa delle bighe del film “Ben Hur”, ma la Sovrintendenza rifiutò l’autorizzazione e il set fu spostato al Circo di Massenzio sulla Via Appia Antica.
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