Chiesa di Santa Maria del Suffragio

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La Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Milano, situata in Corso XXII Marzo, rappresenta un esempio notevole di architettura neoromanica. La sua costruzione iniziò nel 1894 e fu completata nel 1896 su progetto dell’architetto Alfonso Parrocchetti. La chiesa fu voluta dall’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari per sostituire la vecchia chiesa del quartiere Calvairate, ormai inadeguata per le esigenze della crescente popolazione. La facciata della chiesa, imponente e riccamente decorata, è caratterizzata da un paramento murario in blocchi di pietra chiara con inserti in mattoni rossi. Questa combinazione di materiali conferisce alla struttura un aspetto robusto ma allo stesso tempo elegante. I tre portali ogivali strombati, con lunette musive raffiguranti la Madonna in trono col Bambino, realizzate nel 1927 da Spirito Maria Chiappetta, accolgono i fedeli e i visitatori con un senso di solennità. I portali bronzei, opera di Ercole Franz De Vecchi e inaugurati nel 1996 dal cardinale Carlo Maria Martini, raffigurano scene della vita di Maria, l’Annunciazione e la Sacra Famiglia.All’interno, la chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate divise da archi a tutto sesto poggianti su pilastri polistili in mattoni rossi. Le volte a crociera che coprono le navate conferiscono all’ambiente un senso di elevazione e di spiritualità. Il tiburio ottagonale, illuminato da trifore romaniche, sovrasta la crociera, creando un gioco di luci e ombre che arricchisce l’atmosfera interna.Particolarmente rilevanti sono gli affreschi delle pareti laterali del presbiterio, realizzati da Aldo Carpi nel 1946. Questi affreschi, che raffigurano la Resurrezione e la Crocefissione, sono intrisi dell’esperienza personale dell’artista nei lager nazisti, rendendo le opere cariche di intensità emotiva e spirituale. Il moderno battistero, situato nel transetto di destra, è un’opera di Ercole Franz De Vecchi e presenta un fonte battesimale in marmo di Carrara con inserti in bronzo, rappresentanti scene bibliche come la Samaritana al pozzo e la Resurrezione di Lazzaro.Il presbiterio, occupante interamente lo spazio del coro e dell’abside poligonale, è ornato con arredi sacri moderni realizzati in marmo di Carrara e bronzo nel 2006, in occasione dei 110 anni della consacrazione della chiesa. L’antico altare maggiore, in stile neoromanico e decorato con rilievi di Leone Lodi, è stato spostato nella cappella di San Proto. La cappella, costruita nel 1933 per accogliere le reliquie del santo martire, è stata ristrutturata nel 1984 e presenta un moderno presbiterio con arredi in legno e un grande crocifisso.Tra le opere d’arte di rilievo, si segnalano la statua in alabastro Mater Misericordiae, il candelabro Cero pasquale in marmo e la statua di Sant’Antonio, tutte opere di Leone Lodi. La statua di Santa Monica, in terracotta patinata, è invece opera di Valerio Pilon (1985).L’organo a canne Tamburini, situato sulla cantoria del transetto sinistro, è stato ricostruito nel 1988 utilizzando il materiale fonico del precedente strumento del 1950. Con tre tastiere di 61 note ciascuna e una pedaliera concavo-radiale di 32 note, l’organo ha una trasmissione mista, meccanica per i manuali e il pedale, ed elettrica per i registri e le combinazioni.
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