Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini
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Rione XVI - Ludovisi
La Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, conosciuta anche come Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto, è un affascinante esempio di architettura barocca situata nel cuore di Roma, in via Veneto. Costruita tra il 1626 e il 1631 su progetto di Michele da Bergamo, la chiesa fu voluta da papa Urbano VIII in onore di suo fratello Antonio Barberini, membro dell’ordine dei Cappuccini.
La chiesa presenta una struttura architettonica sobria ma elegante, con una navata unica e dieci cappelle laterali, cinque per lato, ognuna delle quali ospita importanti opere d’arte e reliquie. Tra le opere più significative vi è l'”Arcangelo Michele che caccia Lucifero” di Guido Reni, una delle rappresentazioni più celebri dell’arcangelo. Altre opere notevoli includono la “Natività” di Giovanni Lanfranco e il “San Francesco che riceve le stimmate” del Domenichino. Sulla volta, affrescata nel 1796 da Liborio Coccetti, è rappresentata l’Assunzione della Vergine Maria.
Di particolare interesse è la tomba marmorea del principe polacco Alessandro Sobieski, figlio del re Giovanni Sobieski, vincitore dei Turchi a Vienna. Realizzata da Camillo Rusconi, la presenza di questa tomba fu determinante per salvare la chiesa dalla demolizione durante le ristrutturazioni urbanistiche dell’area.
L’attrazione principale della chiesa è la cripta-ossario, famosa per le sue decorazioni macabre realizzate con le ossa di circa 4.000 frati cappuccini, raccolte tra il 1528 e il 1870. La cripta è composta da cinque piccole cappelle, ognuna decorata con un particolare tipo di osso o con un tema legato alla morte. La scritta all’ingresso della cripta, “Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”, offre un potente memento mori, ricordando ai visitatori la transitorietà della vita.
Oltre alla sua funzione religiosa, la chiesa è anche un museo che conserva opere d’arte e oggetti sacri legati all’ordine dei Cappuccini. Tra le opere esposte nella sagrestia, spicca un quadro di “San Francesco in meditazione”, recentemente attribuito a Caravaggio.
Originariamente situata in una zona di campagna di fronte a una piazza, la chiesa comprendeva anche un campanile e un grande convento, che furono abbattuti dopo l’Unità d’Italia per la costruzione di via Veneto e il nuovo Ministero delle Corporazioni negli anni Venti. Il convento fu prontamente ricostruito nel 1925, mantenendo il legame storico con la chiesa.
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