Chiesa di Santa Prisca
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Rione XXI - San Saba
La Chiesa di Santa Prisca, situata sull’Aventino a Roma, è un esempio significativo di architettura storica con radici che risalgono al IV o V secolo. Costruita su una domus del II secolo, attribuita a Lucio Licinio Sura o alla residenza di Traiano prima che diventasse imperatore, la chiesa è dedicata a Santa Prisca, martire del I secolo. La domus fu adattata a luogo di culto cristiano dai coniugi Aquila e Priscilla, come attestato nella Lettera ai Romani. La chiesa fu poi menzionata nel V secolo come “titulus Aquilae et Priscae”. Restaurata diverse volte nel corso dei secoli, la facciata attuale fu realizzata da Carlo Lambardi nel 1600 in stile barocco.
L’interno della chiesa, senza transetto, è a tre navate divise da archi a tutto sesto poggianti su pilastri rettangolari che inglobano le antiche colonne. La navata centrale è coperta da un soffitto ligneo a cassettoni ottocentesco. Tra le decorazioni più notevoli vi sono gli affreschi di Anastasio Fontebuoni che adornano il presbiterio e l’abside, raffiguranti episodi della vita di Santa Prisca, e la pala dell’altare maggiore di Domenico Cresti, detto il Passignano, raffigurante San Pietro che battezza Santa Prisca.
Sulla cantoria in controfacciata si trova l’organo a canne Tamburini, costruito tra il 1953 e il 1954 su progetto di Fernando Germani e voluto dal cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Lo strumento, a trasmissione elettrica, è rimasto inalterato nel corso degli anni e conta 28 registri.
Un altro elemento di grande interesse storico è il mitreo, scoperto nel 1934 e scavato da archeologi olandesi tra il 1953 e il 1966. Costruito alla fine del II secolo, il mitreo testimonia la compresenza di culti cristiani e mitraici fino all’istituzionalizzazione del cristianesimo.
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