Ghetto Ebraico (Venezia)
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Il Ghetto Ebraico di Venezia, situato nel sestiere di Cannaregio, è uno dei quartieri più affascinanti e ricchi di storia della città. Istituito ufficialmente il 29 marzo 1516, è considerato il primo ghetto d’Europa e ha dato origine al termine “ghetto” utilizzato per descrivere i quartieri ebraici in tutto il mondo. La parola “ghetto” deriva infatti dal veneziano “geto,” riferito alle fonderie di metallo presenti nella zona prima dell’insediamento degli ebrei.
Il ghetto era inizialmente composto da un’unica area, il Ghetto Nuovo, ma con il crescere della popolazione ebraica, si espanse includendo il Ghetto Vecchio e successivamente il Ghetto Nuovissimo. Questi spazi erano chiusi da cancelli sorvegliati durante la notte, un evidente segno delle restrizioni imposte agli abitanti, che nonostante ciò riuscirono a sviluppare una comunità vivace e culturalmente ricca.
Il quartiere ospita cinque sinagoghe, ciascuna rappresentativa delle diverse comunità ebraiche che si stabilirono a Venezia. La Schola Grande Tedesca, la più antica, fu costruita nel 1528 per servire gli ebrei ashkenaziti. La Schola Canton, edificata nel 1531, presenta un affascinante miscuglio di stili architettonici, mentre la Schola Italiana, del 1575, riflette le tradizioni degli ebrei italiani. La Schola Levantina e la Schola Spagnola, costruite rispettivamente nel 1541 e nel 1580, testimoniano la presenza degli ebrei sefarditi provenienti dalla Penisola Iberica e dall’Impero Ottomano.
Il Ghetto di Venezia è anche sede del Museo Ebraico, fondato nel 1954, che conserva una vasta collezione di manufatti storici, tra cui argenteria, tessuti e libri di preghiera. Il museo offre una profonda immersione nella storia e nella cultura ebraica veneziana, con esibizioni che spaziano dal XVI al XIX secolo. Tra i pezzi più preziosi vi sono i parochet (tende per l’Arca della Torah) e le atarot (corone per i rotoli della Torah), che testimoniano l’abilità artigianale e la devozione religiosa della comunità.
L’importanza del Ghetto di Venezia non è solo storica, ma anche culturale e sociale. Nei secoli, gli ebrei veneziani contribuirono significativamente alla vita economica della Serenissima, svolgendo attività come il commercio, la medicina e la prestazione di denaro. Nonostante le restrizioni e le periodiche ondate di antisemitismo, la comunità ebraica riuscì a mantenere una propria identità culturale, arricchendo la città con le proprie tradizioni e conoscenze.
Oggi, il Ghetto è un luogo vibrante e vivo, dove le antiche sinagoghe sono ancora in uso e dove si celebrano importanti festività religiose ebraiche. La comunità ebraica veneziana, sebbene ridotta, continua a preservare e valorizzare questo patrimonio unico, offrendo visite guidate che permettono ai turisti di esplorare le sinagoghe e il museo, immergendosi nella storia e nella cultura di questo quartiere.
Le alte case del ghetto, costruite per ospitare una popolazione in crescita in uno spazio limitato, sono uniche a Venezia e riflettono l’ingegno e la resilienza della comunità ebraica. Questi edifici, con i loro piani superiori aggiunti nel corso dei secoli, offrono un suggestivo colpo d’occhio e un’opportunità per comprendere le condizioni di vita nel ghetto.
La storia del Ghetto di Venezia è anche segnata da momenti tragici, come le deportazioni durante l’occupazione nazista nella Seconda Guerra Mondiale, che portarono alla morte di molti membri della comunità. Tuttavia, il ghetto è anche un simbolo di rinascita e resilienza, un luogo dove la memoria storica viene continuamente rinnovata e celebrata.
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