Necropoli di Coccitelle
Europa,
Italia,
Anversa degli Abruzzi,
Nella valle del Sagittario, l’evidenza dei reperti e delle strutture antiche risale al IV secolo a.C., periodo in cui gli Italici entrarono in contatto con i Romani. Le necropoli di Coccitelle e Cava della Rena, situate nelle periferie di Anversa, testimoniano questo incontro culturale. Una delle necropoli indigene, recentemente indagata, si estende sul declivio di fronte al cimitero nuovo, lungo la strada per Cocullo. Questa collina, oggi ricca di uliveti, è conosciuta con il nome di Coccitelle, un termine popolare legato alla scoperta di crani umani da parte dei contadini che lavoravano la terra.
Nel 1996, durante la realizzazione di una galleria, gli archeologi scoprirono 50 tombe a lastroni di pietra, conservate in ottime condizioni. L’ampliamento dello spazio sacro, visibile nella zona più a monte, ha rivelato tombe risalenti al IV-III secolo a.C., mentre i corredi più recenti, databili al II-I secolo a.C., si trovano sull’area del pendio. La distribuzione dei tumuli appare uniforme: nella maggior parte dei casi, il corredo funerario veniva sepolto insieme al defunto. Per i maschi, si trovano armi e punte di lancia, mentre per le donne sono presenti ornamenti da toelettatura, ceramiche, anfore e vasellame.
Questo patrimonio, di grande valore storico e culturale, permette di ricostruire lo stile di vita dei Peligni al confine con la Marsica. Gran parte dei reperti è conservata nella sezione archeologica dei Musei civici di Sulmona e nel centro di documentazione archeologica di Anversa, situato in via della Grotta. Leggendo tra i segni lasciati dal tempo, si percepisce il racconto di un popolo che, attraverso i suoi riti funerari e il suo patrimonio, ci ha lasciato una testimonianza unica della sua storia.
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