Palazzo Re Enzo (Bologna)
Europa,
Italia,
citta,
Porto-Saragozza
Palazzo Re Enzo, situato nel cuore di Bologna, è un simbolo storico e architettonico che risale al XIII secolo. Costruito tra il 1244 e il 1246, fu inizialmente conosciuto come Palatium Novum per distinguersi dagli altri edifici comunali, come il Palazzo del Podestà e il Palazzo del Capitano del Popolo. La storia di questo palazzo è strettamente legata alla figura di Re Enzo di Sardegna, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia, che vi fu imprigionato per 23 anni dopo essere stato catturato durante la battaglia di Fossalta nel 1249.
Re Enzo visse la sua prigionia al secondo piano del palazzo, mentre il pianterreno era destinato a custodire il carroccio e le macchine da guerra. Al primo piano, invece, si trovavano gli uffici del pretore e la cappella. Durante la sua lunga detenzione, Re Enzo, pur essendo prigioniero, mantenne una certa libertà di movimento all’interno del palazzo e ricevette visite, tra cui quelle di donne con cui ebbe tre figli naturali. Una delle leggende più famose racconta di un tentativo di fuga del re nascosto in una brenta, fallito a causa della scoperta dei suoi lunghi capelli biondi.
Nel 1386, Antonio di Vincenzo realizzò la Sala del Trecento, successivamente utilizzata come archivio comunale. L’ultimo piano del palazzo fu pesantemente ristrutturato nel 1771 da Giovanni Giacomo Dotti, mentre nel 1905 Alfonso Rubbiani restaurò l’edificio ripristinandone l’aspetto gotico, aggiungendo merlature e arcate, riaprendo le finestre a trifora e ricostruendo la scala quattrocentesca. Questi interventi, sebbene ispirati dallo stile neo-medievale, hanno ridato vita all’antica maestosità del palazzo.
L’importanza di Palazzo Re Enzo nella storia di Bologna è testimoniata anche dal suo ruolo durante i secoli come sede di varie attività amministrative e sociali. Durante il XIX e il XX secolo, il palazzo fu teatro di significative trasformazioni urbane, tra cui la demolizione di edifici adiacenti per l’allargamento di via Rizzoli e la creazione di nuovi spazi pubblici.
Oggi, Palazzo Re Enzo è utilizzato per congressi ed esposizioni, confermando la sua funzione di centro nevralgico della vita cittadina. Le sue facciate, che si affacciano su Piazza del Nettuno, via Rizzoli e Piazza Re Enzo, sono state sottoposte a un restauro conservativo nel 2003, che ha permesso di preservarne la bellezza e l’integrità architettonica.
Un aspetto particolarmente interessante della storia del palazzo è la leggenda che circonda Re Enzo. Si narra che, nonostante la sua prigionia, Enzo mantenesse uno stile di vita quasi regale all’interno del palazzo, con servitù e privilegi. Si dice che abbia trascorso gran parte del tempo dedicandosi alla poesia e alla musica, e che il suo carisma abbia lasciato un’impronta indelebile sulla città.
L’accesso alla cappella di Santa Maria dei Carcerati, situata alla destra del palazzo, è un altro elemento di grande fascino. Qui, i condannati a morte si recavano per pregare prima di essere giustiziati, un dettaglio che aggiunge una dimensione drammatica e umana alla storia dell’edificio.
Leggi Tutto