Scola Canton (Venezia)
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La Scola Canton, situata nel Ghetto Nuovo di Venezia, è una delle sinagoghe più antiche e affascinanti della città. Fondata nel 1531, la sinagoga serviva la comunità ashkenazita, composta principalmente da ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale. Il nome “Canton” potrebbe derivare da “canto”, che in veneziano significa “angolo”, indicando la posizione della sinagoga all’angolo del Campo del Ghetto Nuovo, oppure dalla famiglia Canton, che ne finanziò la costruzione.
Esternamente, la Scola Canton appare discreta, con una facciata sobria in linea con le restrizioni imposte dalla Repubblica di Venezia, che proibivano agli ebrei di costruire edifici religiosi vistosi. Questo aspetto modesto nasconde però un interno ricco di decorazioni e dettagli artistici. La sinagoga è riconoscibile dall’esterno per la piccola cupola in legno sopra la bimah e per un’iscrizione in ebraico visibile dal lato del canale.
All’interno, la Scola Canton è un vero e proprio gioiello di arte rinascimentale e barocca. La pianta della sinagoga è rettangolare, con l’Aron ha-Kodesh (l’arca santa) e la bimah (il pulpito) posizionati su lati opposti, in conformità con la tradizione ashkenazita. L’Aron, dove vengono custoditi i rotoli della Torah, è un’opera d’arte in legno intagliato e dorato, che risale al XVIII secolo e riflette l’abilità degli artigiani dell’epoca. La bimah è sormontata da una cupola e circondata da panche di legno, creando un ambiente intimo e solenne per le letture della Torah.
Uno degli elementi più affascinanti della Scola Canton sono gli otto pannelli con bassorilievi lignei che adornano le pareti, raffiguranti scene bibliche come la caduta delle mura di Gerico, il passaggio del Mar Rosso e Mosè che fa scaturire acqua dalla roccia. Questi pannelli, unici in Europa, sono un raro esempio di arte ebraica narrativa e offrono uno sguardo sulla devozione e la creatività della comunità che li ha commissionati e realizzati.
Il soffitto della sinagoga è decorato con raffinati intagli in legno e motivi geometrici, che conferiscono all’ambiente un’aria di solennità ed eleganza. Il matroneo, destinato alle donne, è situato sopra l’ingresso e permette loro di partecipare alle cerimonie senza essere viste dagli uomini, in conformità con le tradizioni ebraiche dell’epoca. Questa disposizione architettonica riflette la separazione dei sessi durante le funzioni religiose, una caratteristica comune nelle sinagoghe storiche. Nel corso della sua storia, la sinagoga ha subito diversi restauri, l’ultimo dei quali è stato completato nel 2016-2017 grazie al supporto del World Monuments Fund. Questi interventi hanno permesso di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e architettonico della sinagoga, rendendola accessibile ai visitatori e garantendo che le generazioni future possano continuare a godere della sua bellezza e della sua storia.
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