Catacombe di San Sebastiano
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Le Catacombe di San Sebastiano, situate lungo la Via Appia Antica a Roma, rappresentano uno dei più affascinanti esempi di necropoli cristiana sotterranea. Queste catacombe prendono il nome dal martire San Sebastiano, le cui spoglie furono deposte qui nel 350 d.C. e una basilica fu eretta sul sito nel IV secolo per onorarlo.
Originariamente, il sito era un luogo di sepoltura pagano, ma alla fine del II secolo divenne una necropoli cristiana dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Durante le persecuzioni dei cristiani sotto l’imperatore Valeriano, le reliquie dei due apostoli furono temporaneamente trasferite in questo luogo, conferendo alla zona una sacralità particolare. Il nome “catacombe” deriva dal termine latino “ad catacumbas,” che significa “presso le cavità,” riferendosi alle cave di pozzolana nelle vicinanze.
Le catacombe si estendono su quattro livelli di gallerie e passaggi sotterranei, anche se oggi solo il primo livello è accessibile al pubblico. Questo intricato sistema di tunnel, lungo circa 12 chilometri, ospita numerose tombe e decorazioni, tra cui affreschi e incisioni. Particolarmente interessanti sono i mausolei decorati con stucchi raffinati e iscrizioni in greco e latino.
La Basilica di San Sebastiano, costruita da Costantino nel IV secolo, è un importante luogo di culto e pellegrinaggio. Inizialmente denominata Basilica Apostolorum, in onore degli apostoli, ha subito significative ristrutturazioni nel corso dei secoli. Nel XVII secolo, il cardinale Scipione Borghese commissionò un ampio restauro della basilica e della cripta, su progetto di Flaminio Ponzio e sotto la direzione artistica di Guido Reni. Questo intervento ha incluso la creazione di un imponente soffitto ligneo intagliato, tradizionalmente attribuito a Giovanni Vasanzio, e la realizzazione della facciata nel 1612.
All’interno della basilica, si trovano il museo dei sarcofagi e la cappella delle reliquie, che custodisce una freccia del martirio di San Sebastiano e la colonna a cui fu legato. Notevole è anche la cappella Albani, costruita nel 1706 da papa Clemente XI, decorata con marmi policromi dedicati a San Fabiano. Inoltre, la basilica ospita un famoso reperto legato alla leggenda del “Quo Vadis?”, una pietra con impronte attribuite a Cristo durante il suo cammino sulla Via Appia.
Oltre al significato religioso e storico, le catacombe offrono uno sguardo unico sulla vita e le pratiche funerarie dei primi cristiani a Roma. Le gallerie contengono ancora tracce di decorazioni pittoriche e architettoniche, come il mausoleo degli Innocentiores, noto per i suoi stucchi elaborati e le iscrizioni bilingue. In uno dei mausolei, è possibile ammirare una volta decorata con la testa di una gorgone, mentre un altro presenta motivi di viti rampicanti che simboleggiano la vita eterna.
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