Chiesa di Santa Maria della Vita

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Il Santuario di Santa Maria della Vita, situato nel cuore di Bologna, rappresenta una straordinaria testimonianza della storia e dell’arte religiosa della città. La sua origine risale al XIII secolo, quando il movimento dei Disciplinati, conosciuti come i Flagellanti, giunse a Bologna da Perugia guidato dal Beato Raniero Fasani. Inizialmente, il complesso comprendeva un ospedale destinato a infermi e pellegrini e una piccola chiesa romanica, dedicata a San Vito. La trasformazione del santuario nel corso dei secoli è stata significativa. Già alla fine del Trecento, la chiesa acquisì un’importanza crescente, grazie alle numerose guarigioni miracolose attribuite all’immagine della Madonna col Bambino e Santi, dipinta sull’altare. Questo affresco, attribuito a Pietro di Giovanni Lianori, fu riscoperto nel 1614, rafforzando ulteriormente la devozione popolare. Un evento drammatico segnò la storia del santuario nel 1686, quando il crollo di quattro campate della chiesa quattrocentesca rese necessaria una totale ricostruzione. L’architetto Giovanni Battista Bergonzoni fu incaricato del progetto, che prevedeva una pianta centrale ellittica. La cupola, aggiunta un secolo dopo, fu disegnata da Antonio Galli da Bibbiena e realizzata da Giuseppe Tubertini nel 1787. Con i suoi 52 metri di altezza, questa cupola è una delle più alte di Bologna e conferisce al santuario un’imponente maestosità. All’interno, il santuario è un capolavoro del barocco bolognese. La pianta centrale è coronata dalla cupola ellittica, decorata con stucchi e cassettoni. Nei pennacchi si trovano grandi altorilievi raffiguranti le quattro Sibille, opera di Luigi Acquisti. La cappella maggiore, progettata da Angelo Venturoli, ospita l’affresco miracoloso della Madonna col Bambino, posto in un’edicola neoclassica sormontata da angeli in stucco. Il santuario è noto soprattutto per il Compianto sul Cristo Morto, un gruppo scultoreo in terracotta di Niccolò dell’Arca, commissionato nel 1463. Questo capolavoro della scultura quattrocentesca rappresenta sei figure a grandezza naturale che circondano il Cristo giacente, esprimendo un’intensa drammaticità. L’opera, originariamente collocata vicino all’ingresso dell’antico santuario, è oggi visibile nella cappella a destra del presbiterio. L’Oratorio dei Battuti, al piano superiore, fu costruito tra il 1604 e il 1617 su progetto di Floriano Ambrosini. Questo spazio barocco, dedicato alla Madonna e al Beato Raniero, è decorato con stucchi dorati e tele raffiguranti miracoli e scene della vita del beato. Tra le opere presenti nell’oratorio spicca il Transito della Madonna, un gruppo di quattordici statue in terracotta realizzato da Alfonso Lombardi nel 1522, ispirato alla Scuola di Atene di Raffaello. Il Santuario di Santa Maria della Vita non è solo un luogo di culto, ma anche un centro culturale. Ospita infatti il Museo della Sanità e dell’Assistenza, aperto nel 1999. Questo museo, situato negli spazi dell’antico ospedale, raccoglie una serie di oggetti preziosi, tra cui due tele di Gaetano Gandolfi, Coriolano e la madre e La continenza di Scipione, donate al museo nel 1922. La facciata del santuario, completata nel 1905 grazie al lascito testamentario di don Raffaele Mareggiani, è un esempio di architettura neoclassica. Progettata dall’ingegnere Luigi Leonida Bertolazzi, la facciata è arricchita da dettagli decorativi e sculture di Tullo Golfarelli, che raffigurano i beati Raniero Fasani e Bonaparte Ghisilieri.
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