Orto Botanico dell'Università di Bologna
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L’Orto Botanico di Bologna, uno dei giardini botanici più antichi d’Europa, è un affascinante viaggio nel mondo della botanica, della storia e della scienza. Fondato nel 1568, deve la sua nascita all’opera del botanico Ulisse Aldrovandi, che ereditò l’incarico dal suo predecessore Luca Ghini. Situato in Via Irnerio, nel cuore di Bologna, il giardino si estende su una superficie di circa 2 ettari e ospita oltre 5.000 esemplari che rappresentano 1.200 taxa.
Il primo nucleo del giardino fu stabilito nel Palazzo Pubblico, vicino all’attuale Sala Borsa, ma nel 1587 venne trasferito in un sito più grande presso Borghetto San Giuliano, oggi Porta Santo Stefano. Sotto la direzione di Bartolomeo Ambrosini, nel 1653, il giardino contava già un catalogo di circa 1.500 specie. La sua funzione primaria era didattica: offrire agli studenti la possibilità di osservare e studiare piante medicinali, un aspetto fondamentale dell’educazione medica dell’epoca.
Nel 1740, l’Orto Botanico fu trasferito a Porta Santo Stefano, dove nel 1745 venne costruito un ibernacolo per ospitare le piante esotiche durante l’inverno. Le serre neoclassiche, progettate da Francesco Tadolini nel 1765, ancora oggi adornano il giardino in Via San Giuliano. La storia del giardino è costellata di periodi di prosperità e momenti di difficoltà. Agli inizi del Novecento, l’orto botanico versava in stato di abbandono e subì gravi danni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, nel dopoguerra, iniziò un lungo processo di restauro e recupero che ha riportato il giardino al suo antico splendore.
Oggi, l’Orto Botanico di Bologna è una struttura moderna e dinamica, parte del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna dal 1996. Il giardino è suddiviso in varie sezioni tematiche che permettono ai visitatori di esplorare diverse collezioni botaniche. Il giardino anteriore ospita principalmente alberi come l’Albizia julibrissin, il Ginkgo biloba, l’Ilex aquifolium e il Liriodendron tulipifera. Nel giardino posteriore, una ricostruzione di una foresta di latifoglie locali affianca serre tropicali e collezioni tematiche, tra cui piante alpine e carnivore.
Le serre tropicali, con le loro collezioni di bromeliacee, orchidee, piante di caffè, palme e piante medicinali, offrono uno spettacolo esotico e affascinante. La serra delle piante succulente, con circa 5.000 esemplari provenienti da America Centrale, Sud America, Africa, Madagascar e Isole Canarie, è un altro punto di grande interesse. La serra delle piante carnivore, che ospita esemplari dei generi Drosera, Pinguicula e Utricularia, rappresenta una delle collezioni più curiose e singolari del giardino.
L’Orto dei Semplici, una sezione tradizionale del giardino, è dedicato alle piante medicinali e alle erbe, disposte secondo i loro usi più comuni. Questo orto, che richiama le origini dell’Orto Botanico come giardino delle erbe medicinali, offre un’esperienza educativa unica, mostrando l’importanza delle piante nella medicina tradizionale.
Il giardino è anche sede di parte del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. Due edifici e quattro serre, di cui due tropicali e due per piante succulente, ospitano attività di ricerca e didattica, contribuendo alla missione educativa e scientifica dell’orto.
La storia dell’Orto Botanico è arricchita da numerosi aneddoti e personaggi illustri. Ulisse Aldrovandi, il fondatore, è stato un pioniere della botanica e della storia naturale, la cui collezione di piante, minerali e animali ha gettato le basi per molte delle scienze naturali moderne. Aldrovandi, con la sua passione per la catalogazione e la classificazione, ha contribuito a trasformare l’orto botanico in un centro di eccellenza scientifica e didattica.
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