Palazzo Ranuzzi (Bologna)

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Palazzo Ranuzzi, anche noto come Palazzo Baciocchi o Palazzo Ruini, è un maestoso esempio di architettura barocca situato nel centro di Bologna, precisamente in Via del Cane. La costruzione originale del palazzo risale alla fine del XVI secolo, quando fu commissionata dal giurista Carlo Ruini. Tuttavia, l’aspetto attuale del palazzo è il risultato di un’ampia ristrutturazione avvenuta nel XVII secolo, quando fu acquisito dalla famiglia Ranuzzi, che ne mantenne la proprietà fino al 1822. La facciata del palazzo, sobria e imponente, riflette lo stile barocco con influenze palladiane. Si dice infatti che l’ispirazione per il progetto possa essere stata influenzata dai disegni di Andrea Palladio, sebbene non vi siano prove certe di un suo coinvolgimento diretto. La struttura è caratterizzata da un portico con colonne doriche e da un piano nobile con finestre elegantemente incorniciate.Uno degli elementi più spettacolari del palazzo è lo scalone monumentale progettato da Giuseppe Antonio Torri e Giovanni Battista Piacentini, arricchito dalle statue di Filippo Balugani. Questo scalone non solo funge da accesso principale ai piani superiori, ma rappresenta anche un’opera d’arte a sé stante, esemplificando l’abilità e la maestria degli artisti barocchi.L’interno del palazzo è un tripudio di decorazioni elaborate. Tra i principali artisti che contribuirono agli affreschi e alle decorazioni interne vi sono Ferdinando Galli-Bibiena, Giuseppe Maria Mazza, Marco Antonio Franceschini, e i fratelli Giuseppe e Antonio Rolli. Le sale sono adornate con scene mitologiche e allegoriche, che celebrano la grandezza e la virtù della famiglia Ranuzzi.Particolarmente degna di nota è la Galleria, decorata con affreschi di Vittorio Bigari e Stefano Orlandi, che celebrano le proprietà terapeutiche delle acque termali di Porretta, possedute dai Ranuzzi. Questi affreschi non solo abbelliscono lo spazio, ma servono anche a raccontare le gesta e le proprietà dei Ranuzzi, riflettendo il loro status sociale e il loro contributo alla comunità.Un aneddoto interessante legato al palazzo riguarda Felice Baciocchi, marito di Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone. I Baciocchi acquistarono il palazzo nel XIX secolo e vi abitarono per un certo periodo, apportando ulteriori modifiche e arricchimenti. Durante questo periodo, il palazzo divenne un centro di vita sociale e politica, ospitando ricevimenti e incontri di alto profilo.Nel 1873, il Comune di Bologna acquistò il palazzo e lo destinò a sede della Corte d’Appello di Bologna, funzione che ricopre ancora oggi. Nel 1993, l’edificio subì un importante restauro che ne preservò le caratteristiche storiche e artistiche, adattandolo al contempo alle esigenze moderne della magistratura.
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