Parco di Villa Ghigi

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Il Parco di Villa Ghigi, situato sulle prime colline a sud di Bologna, è un incantevole spazio verde che combina natura, storia e cultura. La villa, che dà il nome al parco, risale al XVI secolo ed è stata proprietà di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Ghigi, che l’acquisirono nel 1874. Callisto Ghigi, avvocato appassionato di botanica e ornitologia, piantò alberi esotici e contribuì a modellare il paesaggio del parco. Il figlio Alessandro Ghigi, zoologo e rettore dell’Università di Bologna, abitò la villa per gran parte della sua vita, dedicandosi allo studio e alla conservazione della fauna. Dopo la sua morte nel 1970, il parco fu donato al Comune di Bologna e aperto al pubblico nel 1974. La Fondazione Villa Ghigi, istituita nel 2001, gestisce oggi il parco, promuovendo attività educative e di conservazione. Il parco si estende su una superficie di circa 28 ettari, caratterizzati da una notevole biodiversità. Comprende prati, frutteti, boschi e vigneti, offrendo un esempio rappresentativo del paesaggio collinare bolognese. Tra gli alberi secolari spiccano roverelle, ciliegi, noci e un maestoso cedro dell’Himalaya. Il Frutteto del Palazzino conserva varietà antiche di alberi da frutto, rendendo il parco un museo vivente della frutticoltura locale. Oltre alla vegetazione, il parco ospita diversi edifici storici, tra cui la villa principale, attualmente in stato di abbandono, e la Casa del Custode, recentemente restaurata e utilizzata come punto di ristoro per i visitatori. Il parco è anche attraversato da sentieri che conducono all’Eremo di Ronzano, offrendo splendide vedute panoramiche sulla città di Bologna. Il Parco di Villa Ghigi è non solo un’oasi di tranquillità per i bolognesi, ma anche un centro di educazione ambientale e di ricerca. La Fondazione Villa Ghigi organizza visite guidate, laboratori per le scuole e attività di sensibilizzazione sulla biodiversità e la sostenibilità. Il parco è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di natura e per chi desidera conoscere meglio il patrimonio naturalistico e culturale della regione. La storia del parco è ricca di episodi significativi. Ad esempio, nel 1963 Alessandro Ghigi donò una parte della tenuta al comune, permettendo la costruzione di alcune ville nella zona. Successivamente, le leggi di tutela del territorio impedirono ulteriori edificazioni, preservando così l’integrità del paesaggio collinare. Oggi, il parco è un esempio di come la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale possano andare di pari passo con l’educazione e la fruizione pubblica.
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